Il Pdl è l’unico partito in crescita e scavalca il M5S. Alfano: «Costruiamo l’alternativa alle sinistre»
«Grazie al lavoro di Silvio Berlusconi stiamo costruendo un grande centrodestra, che sarà in grado di vincere contro le sinistre». Così Angelino Alfano, a margine di un convegno sul Ppe al Senato. E un sondaggio di Ixé per la trasmissione di Rai Tre Agorà sembra dargli ragione.
La rilevazione mostra un calo di consenso per Pd e Movimento 5 stelle, a fronte di una crescita del Pdl.
Il partito sale di quasi due punti, dal 22.6 al 24.5%, e scavalca i grillini che, invece, due punti e mezzo li perdono, scivolando al 21.8%. In testa, resta il Pd, che però dal 28.9% passa al 28.4%. Scelta civica, invece, è stazionaria al 4.5%.
Ma le interviste sono state effettuate tra ieri e l’altro ieri e i risultati non tengono conto di quanto avvenuto nelle ultime ore tanto in Scelta civica, con le dimissioni di Mario Monti, quanto nel Pd, con la minaccia di dimissioni avanzata dal viceministro all’Economia Stefano Fassina per via della legge di stabilità.
Le percentuali, dunque, da qui ai prossimi giorni potrebbero rivelarsi ancora più vantaggiose per il Pdl, dove il confronto interno sembra fare da volano più che da ostacolo. Se ne giova, in particolare, Silvio Berlusconi, unico leader a guadagnare consenso insieme a Nichi Vendola. Il Cavaliere sale di due punti, arrivando a 22%, a fronte di un punto di crescita per Vendola, che si attesta a 23%.
Calano, invece, Beppe Grillo (24%, -2%), Guglielmo Epifani (14%, -2%), Matteo Renzi (49%, -1%), Enrico Letta (44%, -3%) e Angelino Alfano (28%, -2%). Alfano, da segretario di un partito in crescita, potrebbe risentire del calo del governo. L’esecutivo, infatti, si attesta al 29%, dopo aver perso due punti di fiducia in una settimana, presumibilmente – secondo gli analisti – per la legge di stabilità, giudicata negativamente dal 52% degli intervistati, con il 33% di giudizi positivi e un 15% di non so. Più controversa la flessione di Letta che perde un punto in più rispetto all’esecutivo.
Restano, invece, stabili Giorgio Napolitano (53%), Roberto Maroni (185) e Monti (23%), per il quale però vale l’incognita sul peso di quanto accaduto ieri sera.
Tornando all’andamento dei partiti, poi, si nota come fatti salvi i casi di Pd, Pdl e M5S le variazioni siano pressoché irrisorie: Sel registra una crescita dello 0.3% e arriva al 4.3%; la Lega Nord con un +0,1% va al 4%; Fratelli d’Italia perde lo 0.1% e va a 2.2%; l’Udc sale a 2.1% da 2.0%; Rc passa a 1% da 0.9%; l’Idv resta 0.9%; La Destra passa da 0.6% a 0.9%; Azione Civile è stabile allo 0.8%; i Verdi, così come i Radicali, vanno a 0.6% da 0.5%.