La “spending review” di Francesca: «Non sono bella ma ho fatto ordine nella vita di Silvio: pagavano i fagiolini 80 euro al chilo…»
Una “casalinga disperata”: griffata sia in versione casual che rigorosamente fasciata in abiti eleganti e tacco d’ordinanza, ma pur sempre alle prese con gioie e dolori della casa… anche se la “casa” in questione è Palazzo Grazioli, e il convivente da accudire è Silvio Berlusconi. Un menàge sul quale da tempo sono puntati i riflettori e di cui Francesca Pascale nasconde a fatica a curiosi, guastatori tv, paparazzi e periodici in edicola, vezzi privati e pubbliche virtù. First fidanzata con look alla Jackie Kennedy prima maniera, e piglio da primo ministro teutonico, in un’intervista rilasciata al settimanale Oggi, la ventottenne napoletana racconta la “sua” cronaca di un interno familiare, più vicina a Casa Vianello che a Dynisty. «Siamo angosciati, non sappiamo più cosa sia il sonno», confida la Pascale alle pagine di Oggi, confermando il clima di angoscia e di tensione che si respira in via del Plescibito. Una cronaca di Palazzo – su cui aleggiano impazienti falchi e colombe – aggiornata alle ore delle decisioni difficili e ai giorni delle fronde parlamentari. Una cronaca appassionata che, tra querelle private e dispute politiche, non risparmia fendenti neppure a Veronica Lario, ex prima donna coccolata dall’intellighenzia femminile di sinistra, generosamente soddisfatta da accordi e sentenze che l’hanno blindata nel dorato empireo del divorzio di lusso, e su cui la Pascale – candidata alla successione matrimoniale come confessato a Vanity Fair – arrivata ad ereditarne il testimone sentimentale in era di spending review, ha avuto modo di chiedersi sconcertata, «In quale Paese un uomo viene condannato a pagare tre milioni di euro al mese all’ex moglie e non c’è una rivolta di opinione?». E a proposito di rivolta, è una vera e propria rivoluzione quella che Francesca ha armato nelle dimore residenziali dell’ex premier, dalle cucine ai salotti, imponendo uno stile di vita morigerato e attento agli sprechi: un lavoro immane e certosino che neppure il più indefesso ministro tecnocrate della rigidissima era Monti avrebbe saputo istituzionalmente imporre. «Arrivavano grandi casse di pesce, quando lo sanno tutti che il presidente non solo non lo mangia, ma prova fastidio anche solo per l’odore quando lo cucinano. Insomma, mancava una donna in casa». Una donna capace di far tornare i conti e di dare un colpo di spugna agli sprechi: «Quando ho iniziato a vivere con lui ho trovato una situazione inaccettabile, ho fatto solo quello che andava fatto, un po’ di pulizia». A cominciare dalla dispensa, dove pare evidente che qualcuno, almeno sugli ordini di frutta e verdura, giocasse con dei ricarichi a dir poco sospetti: «Pagavano i fagiolini ottanta euro al chilo, le pare possibile?». Un repulisti domestico arrivato ai fornelli ma cominciato in realtà dalla camera da letto, da dove l’attuale compagna di Silvio Berlusconi ha estromesso agguerrite concorrenti, sbaragliando una pericolosa pletora di pretendenti. Quale il suo segreto? Si sono chiesti in molti. «La gente non si spiega perché il presidente abbia scelto me: era pieno di belle donne e io non sono poi questo granché. Se fossi superstiziosa dovrei girare per casa con l’incenso. La verità è che gli tengo testa, gli dico quello che penso, faccio un poco di ordine e a lui piace». Misteri, alchimie e confessioni. In chiusura d’intervista, l’ultima: la sera? «Scalcio davvero sotto le coperte»…