Lampedusa, l’Ue verso il sì alle richieste italiane. Il sindaco: «Avete visto le bare, non deludeteci»

24 Ott 2013 13:57 - di Valeria Gelsi

Nella bozza delle conclusioni del Consiglio europeo che si apre oggi pomeriggio, Bruxelles ha sostanzialmente accolto tutte le richieste italiane in tema di immigrazione. Ma il vertice si chiude domani e il governo italiano vuole arrivare preparato. Per questo, stamattina, a Palazzo Chigi si è riunita per la seconda volta la task force governativa presieduta da Enrico Letta. Durante l’incontro – al quale hanno partecipato il vicepresidente e ministro dell’Interno, Angelino Alfano, i ministri degli Affari Esteri, Emma Bonino, della Difesa, Mario Mauro, delle Infrastrutture e Trasporti, Maurizio Lupi, degli Affari Europei, Enzo Moavero Milanesi, dell’Integrazione, Cecile Kyenge, e il sottosegretario Marco Minniti – è stato fatto «il punto della situazione sull’avvio dell’operazione “Mare Nostrum” anche alla luce – si legge nel comunicato della presidenza del Consiglio – della disponibilità offerta da altri Paesi (manifestata al momento da Malta, Slovenia, Spagna e Finlandia) di contribuire con proprie unità navali». «È stato infine stabilito – si legge ancora – di mantenere aperto il tavolo a livello politico in vista delle prossime scadenze europee: il Consiglio dei ministri degli Interni del 5 dicembre e il Consiglio europeo del 19 e 20 dicembre».

Al Consiglio dei ministri degli Interni europei si fa riferimento anche nella bozza di conclusioni del vertice di oggi e domani, in cui è specificato che in quella occasione la task force appositamente costituita dovrà presentare un rapporto in cui identifica azioni concrete per combattere il fenomeno dell’immigrazione ed evitare nuove tragedie. Inoltre, il documento, che oggi pomeriggio sarà sul tavolo dei leader, invita ad aumentare la cooperazione con i Paesi terzi anche attraverso adeguate forme di sviluppo e di collaborazione nella gestione dei flussi. In sintesi, l’Europa accetta di dare al problema dell’immigrazione una risposta comune guidata dai principi di «solidarietà» e di una «equa ripartizione delle responsabilità», così come richiesto dall’Italia, le cui posizioni sono state appoggiate in particolare da Spagna, Francia, Malta, Grecia, Cipro e Bulgaria.

«Stasera, come presidente del Parlamento europeo, chiederò al vertice dei 28 Stati membri di intensificare il sostegno per la politica di immigrazione nel Mediterraneo e in particolare a Lampedusa», ha spiegato il presidente dell’Europarlamento, Martin Schulz, che stamattina ha incontrato il governatore della Sicilia, Rosario Crocetta, e con il sindaco di Lampedusa, Giusi Nicolini. Proprio a Schulz Crocetta aveva manifestato le sue preoccupazioni per una «sottovalutazione del problema». «Al vertice di stasera si farà l’ennesima retorica su Frontex. Ma Frontex è stato un fallimento basato sulla politica dei respingimenti. Bisogna cambiare filosofia e dare agli immigrati la possibilità di chiedere visti nei loro Paesi», ha detto il governatore della Sicilia, mentre è stata la Nicolini a richiamare alla memoria i morti di inizio mese. «Ora che tutti avete visto quelle bare – ha detto – speriamo che davvero qualcosa cambi. Non deludeteci». Anche secondo la prima cittadina di Lampedusa, operazioni come quelle di Frontex e Mare Nostrum non sono sufficienti: «Limitano i naufragi, ma non li evitano». Per questo, mentre da un lato chiedeva la modifica della Bossi-Fini, dall’altro ribadiva anche lei che «occorre cambiare il sistema di richiesta di asilo, non si può chiedere a nuoto».

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