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L’Ugl in campo: a noi spetta il compito di offrire un’idea di ampio respiro per gli italiani

Economia - di Giovanni Centrella - 24 Ottobre 2013 alle 17:56

Domani l’Ugl si riunisce a Napoli per la Conferenza Programmatica Regionale dalla quale arriveranno indicazioni sul tema della “crescita felice”, così come già accaduto in altre dodici Unioni regionali. Potrà sembrare assurdo e forse provocatorio da parte di una Organizzazione sindacale riflettere in chiave positiva su un argomento così essenziale e allo stato attuale impossibile per la rinascita del Paese. Ma lo sviluppo, almeno per la nostra Organizzazione, non ha un’accezione meramente economica, perché l’economia deve tornare ad essere una “conseguenza” della politica, cioè di una visione del futuro che metta al centro la persona, e quindi la società, l’ambiente, le tradizioni e le vocazioni dell’Italia, “senza cedimenti” a quella idea per alcuni affascinante della decrescita.

Abbiamo sentito la necessità di “regalare” a tutti noi un momento di grande riflessione, di confronto, che culminerà a Roma dal 7 al 9 novembre in una Conferenza Programmatica Nazionale. Sarà un evento aperto a quanti, rappresentanti delle istituzioni, del sindacato, dell’economia, vorranno contribuire a disegnare con noi un futuro davvero migliore. Perché è possibile se lo si vuole realmente. Il recupero del passato lasciamolo agli archeologi. Rispettare e valorizzare le nostre tradizioni e le nostre vocazioni non vuol dire tornare indietro, significa semmai coniugare con le nuove tecnologie e con nuove idee, le nostre naturali attitudini. Che per nostra fortuna sono innumerevoli, visto che siamo nati in un Paese ricco. Spesso ci dimentichiamo di questo nostro immenso patrimonio. Peggio ancora, lo disperdiamo, lo distruggiamo.

Anche nella Legge di Stabilità di dimenticanze ne abbiamo viste troppe: il Sud, i pensionati, le famiglie, il lavoro, il taglio delle tasse e quindi una crescita reale per tutti, non per pochi. Soprattutto, abbiamo constatato con amarezza come, ancora una volta, si voglia continuare ad attuare un paradosso incostituzionale (art. 53 Cost.): pretendere che a pagare di più siano coloro che hanno di meno.

Ecco perché come Organizzazione sindacale sentiamo il dovere non solo di interrogarci ma anche di essere gli autori di un progetto, di un’idea di ampio respiro, mirata a risollevare strutturalmente le sorti di tutto il Paese e a sconfiggere questo inaccettabile paradosso.

*Segretario Generale dell’Ugl

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24 Ottobre 2013 alle 17:56