Macchina del fango: la Pascale chiede danni per 10 milioni. Saranno devoluti alle case-famiglia di Napoli
Non ha intenzione di rimanere con le mani in mano Francesca Pascale, dopo le bordate di fango riversatele addosso durante la puntata lesbo-trash di Servizio Pubblico, che rischia di costare molto cara a Santoro, alla Bonev e a Urbano Cairo, editore di La7. Dopo aver assistito all’intervista di Michelle Bonev, ha dato mandato ai suoi legali di valutare come agire contro le nuove dichiarazioni dell’ineffabile attrice bulgara sul suo conto, che reputa gravemente diffamatorie. «Si sta ancora valutando se presentare una querela o citazione civile», spiega l’avvocato Paola Rubini. «Agiremo nei termini di legge. Al momento è ancora allo stato di ipotesi la quantificazione dei danni». Ma secondo quanto emerge al momento, la cifra ipotizzata si aggirerebbe attorno ai dieci milioni di euro. La Pascale sarebbe tra l’altro intenzionata a devolvere eventualmente la cifra alle case-famiglia di Napoli. Francesca Pascale è stata vittima di un’invasione di campo nel privato senza precedenti, vittima di un linciaggio mediatico costruito dalla regia del peggior Santoro. Una puntata che ha fatto trasecolare e schifare la rete nel senso più ampio e non solo di stretta osservanza berlusconiana. Anche Massimo Cacciari non certo un supporter del Cav era imbarazzato e sul punto di andarsene. La sindrome maniaco-ossessiva di Santoro è ormai confermata dalla riproposizione del caso dell’attrice bulgara, anche oggi sconfessata sul Giornale dalla propria madre, che parla di una ragazza disturabata, «che non distingue la verità dalla finzione». Bene, in un momento in cui i cittadini italiani sono perplessi e sconcertati dalle ripercussioni sulle proprie magre finanze delle tante tasse “nascoste” nella legge di Stabilità, Santoro non trova nulla di meglio da imbandire loro come piatto forte che un’incursione improbabile sotto le lenzuola di casa Berlusconi. Niente da fare, se finisci nell’orbita del Cav. ti tocca il tritacarne mediatico: questo sarebbe grande giornalismo?