Marò, ancora un rinvio. L’India ci ripensa: niente poliziotti in Italia per gli interrogatori
Ancora uno slittamento. È stata rinviata la decisione di spedire in Italia un team della polizia investigativa Nia per interrogare i quattro marò che si trovano a bordo della Enrica Lexie nell’ambito della vicenda che vede Massimiliano Latorre e Salvatore Girone da un anno e mezzo sequestrati in India. A dare la notizia è il quotidiano The Indian Express che cita responsabili governativi ricordando che per decidere su da farsi davanti al rifiuto dell’Italia di inviare i quattro marò a New Delhi il ministero dell’Interno ha consultato il ministero della Giustizia e la Procura della repubblica. Sarebbero allo studio altre ipotesi per raccogliere le testimonianze necessarie. Le fonti hanno riferito che dopo aver ricevuto questi pareri, il ministero dell’Interno indiano ha chiesto alla Nia di ”deliberare” su altre due opzioni: inviare un questionario in Italia o registrare la testimonianza attraverso una videoconferenza. Comunque le stesse fonti hanno indicato che l’ipotesi di inviare all’Italia lettere rogatorie «è esplorata e che, se emergesse la necessità», un team della Nia potrebbe essere inviato in Italia una volta partita la procedura della rogatoria. Il giornale sottolinea infine che secondo la Nia il modo migliore per concludere l’inchiesta sull’incidente che vede i due militari italiani implicati nella morte di due pescatori indiani è che gli altri quattro marò si presentino a testimoniare a New Delhi. Intanto per non spegnere i riflettori sulla tragica vicenda che si trascina da 20 mesi le famiglie di Massimiliano e Salvatore hanno annunciato una «Marcia di solidarietà» per sabato 23 novembre. Lo annuncia un post sulla pagina Facebook della moglie di Girone, Vania Ardito, firmato dalle famiglie dei due militari pugliesi del Battaglione San Marco.