Miss Italia flop: meno di un milione di spettatori e anche Salvo Sottile ironizza con La7
«Edizione così sotto tono che quelle contente sono le eliminate». «Un edizione della mestizia», «Il pubblico di Jesolo applaude solo per accertarsi di essere ancora vivo». Tre tweet che valgono più di tre editoriali. Rappresentano la degna cronaca di un flop annunciato: quello della settantaquattresima edizione di Miss Italia, fallimentare anche negli ascolti: 970mila spettatori, 5,5 per cento di share, per la diretta di ieri sera su La7. Non basta la freschezza delle concorrenti e della sua vincitrice, la 19enne messinese Giulia Arena, 1,70, occhi verdi, segni particolari, un tatuaggio all’altezza del cuore, che cita la Divina commedia: («Fatti non foste a viver come bruti….»). Una finale che ha invece sancito il fallimento di una formula, che l’anno scorso aveva registrato un declino di ascolti tanto da portare alla rinuncia della Rai e al trasloco dalla tradizionale sede di Salsomaggiore a quella di Jesolo. La formula nuova non ha funzionato. Nonostante il volenteroso tentativo di Massimo Ghini e Marco Bocci, attori di popolari fiction, in evidente disagio nel ruolo di di conduttori televisivi, il resto ha fatto acqua da tutte le parti. Per le concorrenti la grande novità era rappresentata da niente numero sul petto, ma su un anello da indossare, come se bastasse questo per rivoluzionare il meccanismo. Non ha giovato neppure la diretta fluviale: dalle 20,30 alle 1,15. A ciò si aggiunga una regia farraginosa, contrattempi, goffaggini, che hanno reso di una pesantezza e di una noia insostenibile tutta la manifestazione. Tanto pesante da far venir nostalgia di Fabrizio Frizzi, conduttore delle edizioni più riuscite di Miss Italia.
Non è servito neanche preparare la polemica con le finaliste che hanno esibito, nelle immagini di repertorio di questo soggiorno a Jesolo, la maglietta con la scritta lapidaria «Né nude, né mute», in risposta agli attacchi del presidente della Camera. Laura Boldrini, contraria alla manifestazione. Nel disastro, qualche frecciata alla trasmissione arriva anche all’interno della stessa La7: «C’è più allegria a Lineagialla. Con Siani si è raggiunto il record di sbadigli», ha commentato su Twitter Salvo Sottile, presente in giuria, che proprio su La 7 conduce il suo programma. Resta alla fine il flop di una edizione che Patrizia Mirigliani, figlia del fondatore, dovrà rivedere per il 2014, in occasione dei 75 anni. Chi avrà di sicuro da riflettere è anche il nuovo patron de La7 Urbano Cairo: una puntata dell’Ispettore Barnaby gli avrebbe procurato più audience e meno preoccupazioni.