Ombrellate su Fazio dopo il gestaccio del “Pibe”. Brunetta: «Il più indecente è lui»

21 Ott 2013 19:25 - di Mariano Folgori

Il plurimilionario Fabio Fazio non ne azzecca una. Nell’ultima puntata di Che tempo che fa non ha battuto ciglio, anzi ha riso di gusto, dopo il gesto dell’ombrello lanciato dal suo ospite Diego Armando Maradona, in diretta tv e davanti a milioni di telespettatori, all’indirizzo di Equitalia. La società per la riscossione delle imposte  ha emesso una nota che chiama direttamente in causa il conduttore: «È assurdo che si possa consentire a Maradona di fare il gesto dell’ombrello in una tv pubblica pagata da tutti quei contribuenti che non evadono il fisco pagando il canone Rai». Da notare il fatto che anche la claque di Fazio  non ha dimostrato di conoscere, al pari del suo beniamino, le buone maniere in tv, dal momento che ha tributato un applauso scrosciate al maleducato ospite, approvandone, non solo la cafoneria, ma anche, ciò che è gravissimo,  l’implicito elogio dell’evasione fiscale.  E dall’anchorman nessuna censura e nessun rimbrotto, come sarebbe stato doveroso da parte sua, ma anzi una risata compiaciuta.

Il viceministro delle Finanze, Stefano Fassina, ha tentato di scaricare le responsabilità dell’indegno spettacolo solo sull’ex-calciatore, che ha definito «miserabile». Ma ha taciuto di Fazio. Ha poi pensato Renato Brunetta a rimettere le cose a posto: «Ho depositato un’interrogazione alla Commissione di Vigilanza Rai,sull’ episodio indecente accaduto a Che tempo che fa, con Maradona impegnato nel gesto dell’ombrello, ed elevato così a testimonial dell’evasione fiscale». «Più grave ancora – ha aggiunto il capogruppo del Pdl alla Camera  – è il comportamento di Fazio. Se Maradona è infatti noto per le sue intemperanze,  davvero offensiva è la condiscendenza manifestata dal conduttore  che ha lasciato che il suo pubblico tributasse un’ovazione per quell’atto di volgare offesa, che irride la legge e gli italiani onesti». Che ne dicono le anime belle della sinistra sempre pronte a puntare l’indice accusatore contro gli uomini e le donne del centrodestra, ergendosi a paladini delle buone maniere e della legalità?

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