Per Marino la cultura è un optional? A rischio chiusura le biblioteche di Roma. FdI: ripristinate i fondi

1 Ott 2013 12:16 - di Gloria Sabatini

Biblioteche capitoline a rischio chiusura? Ignazio Marino sembra essersi convertito al mantra tremontiano secondo cui con la cultura non si mangia: i pesanti tagli annunciati  (con la riduzione dei fondi da 21 a 14 milioni di euro, poi passati a 18) rischiano di mandare al collasso un sistema di prestigio (con quasi quaranta sedi) che negli ultimi anni si è distinto per eventi culturali, presentazioni librarie, progetti sociali rivolti soprattutto ai giovani utenti. Negli ultimi anni l’istituzione Biblioteche, sotto la presidenza di Francesco Antonelli, si è distinta per l’attenzione alle periferie, il recupero dei detenuti delle carceri romani, l’attenzione ai bambini, l’apertura di nuove sedi, l’utilizzo delle nuove tecnologie e nuovi materiali. Un milione di documenti a disposizione del pubblico, 2.500 posti di lettura per il pubblico (di cui 34 nelle carceri), 180 postazioni multimediali ed internet. Fiore all’occhiello la nuova Biblioteca Goffredo Mameli, nello storico quartiere  del Pigneto, e  la Biblioscuola “Francesca Morvillo e Giovanni Falcone” al Villaggio Prenestino.

Oggi si rischia l’implosione con orari ridotti all’osso, chiusura il sabato e la domenica, stop agli eventi culturali a titolo gratuito, insomma, lo  smantellamento di una rete di servizi molto apprezzata dai romani.  A lanciare l’Sos è stato l’attuale direttore dell’istituto capitolino, Alessandro Voglino, con una lettera all’assessore alla Cultura, Flavia Barca, e per conoscenza al sindaco Marino. La nuova giunta si è difesa attribuendo i tagli all’amministrazione Alemanno con il bilancio 2013, notizia smentita seccamente da Fabrizio Ghera, vicepresidente della Commissione cultura ed ex assessore ai Lavori Pubblici. «Dalla precedente amministrazione non è stato effettuato nessun tipo di taglio nei confronti di questa importante istituzione culturale». Anzi, nonostante le arcinote difficoltà economiche – spiega l’esponente di Fratelli d’Italia – «sono sempre state reperite le risorse necessarie, confermando il finanziamento di 21 milioni di euro e garantendo i livelli occupazionali degli addetti ai servizi». Con la riduzione dei trasferimento dei fondi dallo Stato alle Regioni solo la Ragioneria ha previsto dei tagli mai iscritti nel bilancio preventivo 2013 di Roma Capiltale e mai approvati. «La Commissione cultura nello scorso aprile – si legge in una nota di Ghera e Mollicone, all’epoca presidente della Commissione – ha impedito che avvenisse questo definanziamento che infatti, non venne iscritto in bilancio. Pertanto ad oggi l’unico rischio di definanziamento ammonta a tre milioni di euro, da 21 a 18, che la giunta Marino ha annunciato come scontati ma che scontati non sono».

Meglio concentrarsi sugli sprechi. L’ex presidente Francesco Antonelli ha chiesto e ottenuto il trasferimento della sede in un’area comunale, un edificio scolastico a Villa Paganini, a costo zero. L’affidamento però è rimasto lettera morta. Attualmente le Biblioteche di Roma per la prestigiosa sede di via Zanardelli, a due passi da piazza Navona, sborsano oltre 250mila euro di affitto annuo alla Fondazione Olivetti.

 

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