Zanetti in campo per difendere Monti. Tranquilli, non è il campione dell’Inter…

22 Ott 2013 18:41 - di Girolamo Fragalà

L’ultimo, in ordine cronologico, che vuole mettere Brunetta sulla graticola è Enrico Zanetti. Non è molto conosciuto, pur essendo vicepresidente della Commissione Finanze di Montecitorio: è un esponente di Scelta civica, il partito-bignè voluto da Monti, naturalmente è un professorone e – in quanto tale – usa un linguaggio un po’ datato, con parole ormai uscite dal vocabolario comune. Grazie però a Zanetti ora sappiamo che Brunetta è affetto da un complesso di inferiorità sesquipedale, che – tradotto per chi non ha cinque lauree e sette master – significa «enorme». Evidentemente al parlamentare montiano nessuno ha spiegato che farsi capire è la dote principale di chi fa politica. Ma a lui interessava solo attaccare il capogruppo del Pdl, “colpevole” di aver criticato il salvatore della patria, e cioè Monti, il professore numero uno. Ecco allora la tesi universitaria di Zanetti: «È interessante, quasi più dal punto di vista antropologico che da quello politico, l’osservazione del vero e proprio livore che a ogni occasione Brunetta si affretta a cospargere sul Monti politico, sul Monti accademico e sul Monti uomo. Perciò deve veramente essere affetto da un complesso di inferiorità sesquipedale nei confronti di Monti per farne certi affreschi caricaturali ad ogni tre per due». Perfetto. Che Brunetta dia fastidio a molti è un dato di fatto, così com’è indiscutibile che tutti cerchino di colpirlo. Spesso c’è chi lo fa in modo rozzo, ironizzando sulla sua statura con tono sprezzante, specie gli intellettualoidi della sinistra nostrana. Altrettanto vero che Brunetta non mostra l’altra guancia perché sa difendersi da solo e colpisce duro. E magari dice qualche verità di troppo, come nel caso della frase sul leader centrista che ha fatto inorridire Zanetti: «Monti fa tenerezza e tristezza al tempo stesso. Ha avuto in mano l’Italia, gliel’hanno regalata, ha risposto in maniera sbagliata subendo i diktat dell’Europa tedesca. Ha voluto presentarsi alle elezioni, è finita male». Concetti, questi, che sono condivisi dalla stragrande maggioranza degli italiani. Precedentemente lo stesso Brunetta era stato criticato per aver preteso – a nome del Pdl – la cancellazione dell’Imu (e anche su questo sono d’accordo tutti coloro che si sono accollati un mutuo facendo sacrifici enormi). Poi è stato impallinato per aver detto che Fabio Fazio guadagna troppo e che sarebbe stato uno schiaffo agli italiani sommergere di euro il buon Crozza: «La macchina da guerra comunista è diventata prima la “gioiosa macchina da guerra” progressista di Occhetto, e oggi la “comica macchina da guerra”, condotta dai Benigni, dai Crozza, dai Fazio, dalle Littizzetto. Una casamatta che si è posizionata come una sanguisuga nella Rai». Come dargli torto sull’Imu, su Monti, su Fazio, Littizzetto e Crozza? Meglio offenderlo. Dicendo che ha un complesso di inferiorità sesquipedale. E se lo dice un professorone…

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