Alfano presenta il “Nuovo centro destra”, presto la Convention e il simbolo
Dopo l’ondata mediatica sulla rinascita di Forza Italia e l’invito di Berlusconi di abbassare i toni per non consentire nuove fratture a vantaggio solo della sinistra, Angelino Alfano decide di riunire i protagonisti dello strappo per spiegare i motivi della formazione del Nuovo centro destra. «Sono qui ad annunciare pubblicamente la nascita dei gruppi parlamentari del Ncd per via di una decisione che mai avremmo creduto di dover assumere e che nasce dal no all’adesione a Fi. Per me questa è stata una scelta dolorosa e amarissima». Ufficializzando nella sede della stampa estera i nuovi gruppi parlamentari del Nuovo centro destra, Alfano traccia i contorni del suo futuro partito che chiederà primarie di coalizione, che resterà al governo ma non senza porre condizioni e opposizioni ad eventuali derive da «sinistra-sinistra» e al quale – come Renzi dalla Leopolda – dà dodici mesi di tempo per raggiungere i suoi obiettivi. Primo tra tutti la riforma della legge elettorale. Dopo aver garantito che il suo gruppo voterà contro la decadenza di Berlusconi spiega che all’Italia «serve un grande centrodestra. Noi sogniamo una grande forza per un grande Paese. E la scelta di dar vita a nuovi gruppi senza aderire a Fi è nata quando abbiamo capito che la prospettiva era quella di un voto anticipato». Il ministro dell’Interno puntualizza che il suo gruppo formato da 30 senatori e 27 deputati va avanti «con l’esperienza del governo Letta, che è quello a cui Berlusconi ha voluto dar vita». Tutto nasce per Alfano dalla volontà di salvaguardare l’esecutivo Letta: «Questo governo è in piedi da sei mesi e mezzo. Giudicarlo ora è come assegnare lo scudetto dopo dieci giornate o il Giro d’Italia dopo 4-5 tappe… Quindi non lo si giudichi perché sei mesi e mezzo sono troppo pochi. Proponiamo un patto agli italiani: vediamo se fra dodici mesi se governo ha raggiunto suoi obiettivi». Il “contratto” con gli italiani di Angelino, allora, prevede una nuova legge elettorale, una legge di stabilità che dia crescita con meno tasse, meno debiti e più lavoro. E agli italiani e soprattutto ai giovani, Alfano chiede consenso e voti. Poi guarda ai prossimi step: «Ho una grande, grandissima ambizione: quella di avere un grande centrodestra, forte e radicato negli ottomila campanili italiani e che sia assolutamente in grado battere una sinistra che non ha cambiato i suoi connotati e i suoi limiti». E per tracciare bene la strada del futuro annuncia la convocazione di una Convention del Nuovo centro destra «nelle prossime settimane» per lanciare il nuovo movimento: un partito che si strutturerà sul territorio e che presenterà il suo nuovo simbolo. Poi l’Europa: «Alle europee correremo da soli, senza paura… Aderiamo al Ppe, ma l’Europa così com’è non ci piace…». Il vicepremier ribadisce incessantemente, commuovendosi anche per un attimo, il suo affetto nei confronti del Cavaliere di cui si sente in qualche modo “figlio” politico. «Il rapporto – racconta – che ho sempre avuto con Silvio Berlusconi è stato di grande, grandissima vicinanza. Sul paragone del padre posso dire che a me è capitato tante volte di litigare con il mio papà, su vicende scolastiche, su scelte di vita e anche di esistenza personale. Mi è capitato dissentire. Spesso aveva ragione lui, altre io. Ma ho sempre continuato ad avere con lui un rapporto di grande amore e rispetto. Spero che anche con lui il vincolo dell’affetto resti saldo».