Concorsone, tragicommedia di Marino. Dai candidati applausi solo per Alemanno
Il maxiconcorso del Comune di Roma va avanti. Ma tutte carte che testimoniano presunte irregolarità finiranno in Procura. Questo alla fine il “verdetto” degli uffici del Campidoglio, avvocatura e ufficio del personale in testa, per uscire da una situazione che era diventata spinosissima e che rischiava di vedere il Comune travolto da una valanga di ricorsi e risarcimenti danni per svariate decine di milioni. Perché di quel maxiconcorso alcuni sono già stati assunti, altri sono finiti in graduatoria, altri ancora devono sostenere gli orali. Tirano un sospiro di sollievo i candidati che si incamminano alla fase finale, quei candidati “raccomandati a loro insaputa” che la mattina avevano dato vita ad una manifestazione. Il vicesindaco con delega al personale, Luigi Nieri, ribadisce che la Procura non ha nessun potere per bloccare una procedura amministrativa e che dunque le prove del concorso per 22 distinte figure professionali e per circa 2000 posti andranno avanti. E già nelle prossime ore si svolgerà l’orale per 50 posti da funzionari. «Se l’inchiesta confermerà i sospetti di brogli e favoritismo allora vedremo il da farsi – precisa Nieri – ma riteniamo che tutto questo abbia bisogno di un’attenzione da parte della magistratura penale, civile e contabile». In procura già è aperto un fascicolo su una parte del concorsone, quello per l’assunzione di 300 vigili urbani. I magistrati ipotizzano il falso ideologico in relazione ad una riunione della commissione giudicatrice: secondo l’accusa i membri della commissione firmarono il verbale di una riunione pur non avendone preso parte. L’inchiesta spinse l’ex sindaco Gianni Alemanno alla revoca della Commissione esaminatrice e l’amministrazione Marino proprio partendo da verifiche su questo caso, ha eseguito accertamenti a campione scoprendo irregolarità. L’ex sindaco di Roma Gianni Alemanno al suo arrivo in Campidoglio è stato applaudito da un gruppo di concorsisti che sono rimasti sulla scala dell’Arce capitolina, mentre una delegazione è stata ricevuta da rappresentanti dell’amministrazione capitolina. Sveva Belviso, del Nuovo Centrodestra, commenta la vicenda del concorsone: «Mai come in questo caso viene in mente la frase di Francisco Goya: il sonno della ragione genera mostri. Marino e Nieri, perdendo ogni attitudine raziocinante che nel loro ruolo sarebbe invece richiesta e gradita, avevano fatto trapelare possibilità di annullamento del concorsone, poi di sospensione, generando il mostro del sospetto e dell’infamia sui vincitori, sugli ammessi alle prove orali, gente che ha studiato per anni». «Questi ragazzi – aggiunge – rischieranno di essere sempre guardati con diffidenza. Sono stati lesi nella dignità e nella reputazione non da un passante, ma dal primo cittadino di Roma e dal suo vice. Questo balletto dell’annullamento, poi della sospensione, poi della marcia indietro – conclude – resta una pietra miliare di come non si dovrebbe amministrare una città». Da parte sua il capogruppo di Fratelli d’Italia in Campidoglio Fabrizio Ghera sostiene che «dopo la tragedia la commedia, durante la conferenza stampa indetta dal vicesindaco Nieri, scaricato dal sindaco di Roma a fronteggiare da solo i partecipanti al concorsone e la stampa, scopriamo che il bando non sarà più annullato. Dopo due giorni al cardiopalma – prosegue – per migliaia di partecipanti, che con fatica, dedizione e spendendo anche denari hanno studiato per prepararsi, il Campidoglio torna indietro ed ecco che oltre al pasticcio fanno pure la frittata. Fin dall’inizio Fratelli d’Italia ha detto a gran voce che l’iter procedurale doveva e deve proseguire. Marino assente è un fatto gravissimo, un sindaco che dopo la gestione della vicenda Metro C, stretto nella morsa dei duellanti Improta e Morgante, ora scarica pure Nieri. Fratelli d’Italia ancora una volta rivolge a tutti i partecipanti al concorsone – conclude – solidarietà e vicinanza, Marino incapace si dimetta, e prima di lui il vicesindaco Nieri».