Confessione choc di Berlusconi: i miei figli si sentono come gli ebrei sotto Hitler
Perseguitati e ghettizzati. «I miei figli dicono di sentirsi come dovevano sentirsi le famiglie ebree in Germania durante il regime di Hitler. Abbiamo davvero tutti addosso». È un paragone molto forte quello scelto da Berlusconi per descrivere lo stato d’animo dei suoi familiari dopo l’ultimo tsunami giudiziario che lo ha travolto. La rivelazione choc è contenuta nell’ultimo libro di Bruno Vespa, «Sale, zucchero e caffè. L’Italia che ho vissuto da nonna Aida alla Terza Repubblica», in uscita venerdì e in costante aggiornamento. Ma il Cavaliere non molla ed esclude qualsiasi ipotesi di esilio dorato. «Sono italiano al 100 per cento. In Italia ho le mie radici. In Italia sono diventato quello che sono – racconta nel libro – ho fatto qui l’imprenditore, l’uomo di sport, il leader politico. Questo è il mio paese, il paese che amo, il paese in cui ho tutto: la mia famiglia, i miei amici, le aziende, la mia casa, e dove ho avuto successo come studente, come imprenditore, come uomo di sport e come uomo di Stato. Non prendo neppure in considerazione la possibilità di lasciare l’Italia». Clou del colloquio con Vespa il rospo della condanna della Cassazione per la vicenda Mediaset e la decadenza da senatore. «Il primo sentimento è stato di non volerci credere, che fosse impossibile che capitasse a me tutto questo, e da lì il rifiuto di prendere in considerazione qualsiasi ipotesi, perché tutte sarebbero comunque ingiuste». Assalito da una «profonda indignazione che non mi ha lasciato mai», l’ex premier confessa di aver molto pensato a quanto soffrirebbero il padre e la madre se fossero ancora vivi. «E mi sono chiesto come avrebbero voluto che mi comportassi. Credo con la stessa dignità che mi hanno sempre insegnato».