Francia, contro Hollande persino le prostitute scendono in corteo
Sono sempre in strada, ma stavolta per marciare insieme. Decine prostitute e membri di associazioni militanti in favore delle squillo hanno manifestato a Marsiglia contro il progetto di legge che prevede la sanzione dei clienti. L’esame del testo si terrà in Assemblea nazionale a partire da venerdì. «Sex is work», il sesso è lavoro, o ancora «Battere è il mio pane» e «Non toccate il mio cliente», era scritto sugli striscioni. Molte prostitute hanno manifestato con i volti nascosti da maschere. Secondo loro sanzionare i clienti «avrà effetti nefasti per i loro diritti e la loro salute» e porterà a casi di «indigenza sessuale» per molti uomini. Il progetto di legge prevede una multa di 1.500 euro per i clienti delle lucciole (il doppio in caso di recidiva) e misure di reinserimento sociale e professionale per le prostitute che decidono di abbandonare la strada.
È proprio vero che stiamo andando, come ha profetizzato Jeremy Rifkin, verso la società della fine del lavoro. Se la Francia, culla dei diritti, colpisce il mestiere più antico del mondo, vuol dire che gli altri mestieri non se la passano niente affatto bene. Senza più gaudenti, rimarranno solo gli scontenti. E i puritani impenitenti. È questa la Francia di Hollande , dove persino le prostitute inscenano manifestazioni di protesta.