L’ex direttore di Avvenire, che scrisse alcuni editoriali molto pesanti contro Berlusconi, il 28 agosto del 2009 fu preso di mira da Vittorio Feltri sul Giornale diretto da lui e Alessandro Sallusti, accusato di essere “incoerente” perché un documento – presentato come un’informativa della polizia – raccontava che era stato querelato da una signora di Terni destinataria di telefonate sconce volte a intimidirla perché lasciasse libero il marito con il quale il Boffo, omosessuale, avrebbe avuto una relazione. L’autenticità del documento fu poi smentita dal  gip di Terni ma risultò che Boffo nel 2004 era stato effettivamente condannato per il reato di molestia alle persone, anche se il giornalista si dichiarò innocente, per poi rassegnare le dimissioni dalla direzione di Avvenire. Poi arrivarono le scuse di Feltri e la sospensione del giornalista per tre mesi dall’Ordine.