Il centrodestra sempre più presente sul web. È un altro segnale di risveglio politico
Non solo in piazza e in tv. La strategia di Silvio Berlusconi, in risposta al voto quasi scontato sulla decadenza, s’inserisce in un progetto molto più ampio che sta vedendo protagonista tutto il variegato mondo del centrodestra proprio nel momento in cui – tra scissioni e nuovi partiti – sembrava aprirsi una stagione di fibrillazioni e di tramonto. Che il ritorno a Forza Italia fosse destinato a mettere in moto una serie di meccanismi sia al centro sia a destra era pressoché scontato. Tutt’altro che scontato era invece la reazione a quella che sembrava una crisi irreversibile e la fine di una coalizione che aveva scritto le pagine più importanti dell’ultimo ventennio italiano. La novità è la forte presenza sul web, una presenza che cresce a vista d’occhio tra pagine, profili e gruppi che diffondono articoli, link e manchette politiche, agendo da controinformazione. La pagina di Silvio Berlusconi, allo stato attuale, conta infatti oltre 568mila iscritti mentre per Angelino Alfano sono 119mila. Molto seguite le pagine di Giorgia Meloni (63mila “mi piace”), Gianni Alemanno (quasi 90mila) e Francesco Storace (55mila). Molto attive (e in crescita) le pagine con l’obiettivo di diffondere le idee del centrodestra: Qelsi (diventato anche quotidiano on line) conta novantamila iscritti, L’operato del governo Berlusconi viaggia sugli 8300, Il Network del Popolo della libertà conta su 4305 adesioni mentre La politica risorge a destra, una delle pagine di recente battesimo, ha già raggiunto quota 24oo iscritti. L’ironico A sinistra solo per superare in autostrada conta diecimila “mi piace”. Anche i gruppi si moltiplicano, agli storici si aggiungono quelli nuovi di zecca, dagli Impresentabili (chiaro il riferimento alla infelice uscita di Lucia Annunziata) a Nel segno del Cavaliere (quasi 22mila membri), dal Forum degli italiani 2 a Italiani nel mondo, tutti di area centrodestra. Poi ci sono i profili: quelli che erano del Pdl si stanno riconvertendo in Forza Italia o in Ncd mentre quelli di Fratelli d’Italia spuntano come funghi nelle città grandi e piccole. Sono segnali importanti che indicano un risveglio di tutte le anime della coalizione. A dispetto di chi dava per scontato che la “morte parlamentare” di Berlusconi avrebbe fatto esplodere il centrodestra riducendolo in polvere.