Il “prete rosso” che augurò la morte a Berlusconi ora deve vedersela con il giudice

12 Nov 2013 16:00 - di Francesco Signoretta

Per lui il demonio è Berlusconi, peccatori sono tutti coloro che lo seguono, destinati alle fiamme degli inferi e – a dirla come Lucia Annunziata – «impresentabili» sia moralmente che politicamente. E da uomo della Chiesa si è spesso augurato tutto il male possibile, fino all’annegamento, per l’ex premier. Non è un militante dei centri sociali ma un “prete rosso”. Sì, è il tristemente famoso don Farinella, l’idolo dei “compagni” e di alcuni giornali di sinistra. Finalmente dovrà rispondere delle sue parole davanti a un giudice. Del resto, delle sue “opere di bene” si ricordano soprattutto le volgarità e le violenze verbali contro il Cavaliere: «Certo che darei l’estrema unzione a Berlusconi. Anche subito gli darei l’unzione degli infermi con un bulacco d’olio fino ad annegarlo». Un’altra perla, sempre in nome della carità cristiana: «Se Berlusconi morisse ci libererebbe da una bella palla di piombo ai piedi, da un bel rospo». E ancora: «Berlusconi mi sta sulle palle, dove volete che mi stia?». Ma tutto ha un limite perché ora il “prete rosso” è a processo con l’accusa di aver diffamato Pierluigi Vinai, ex candidato a sindaco del Pdl a Genova. Don Farinella probabilmente voleva trasformare il processo in uno show amplificato dai giornali della sinistra, chiamando come consulenti tecnici il cardinale Angelo Bagnasco e monsignor Paolo Rigon, perché affermassero, sotto giuramento, che un cattolico non può candidarsi nel Pdl di Berlusconi. Ma il giudice non ha ammesso la lista. Don Farinella era stato rinviato a giudizio lo scorso maggio dopo che il pm aveva chiesto e ottenuto dal gip Silvia Carpanini il sequestro degli articoli pubblicati sul web in cui don Farinella «in modo del tutto gratuito, tra l’altro in un momento temporale in cui Vinai era uscito dalla contesa elettorale, viene fatto oggetto di accuse infamanti che coinvolgono prima di tutto la sua integrità morale e che ben poco hanno a che vedere con la sua attività politica». Alla fine ci sarà un giudizio e magari anche un giudizio divino. E don Farinella, in questo secondo caso, potrebbe ritrovarsi (da solo) all’inferno.

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