L’America festeggia Larry King. Il re delle interviste compie 80 anni
Larry King compie ottant’anni e l’America si ferma a celebrare il Re delle interviste. Il giornalista, nato il 19 novembre 1933, per venticinque anni è stato l’intervistatore di punta della Cnn. Famoso per le bretelle e la voce rauca, King (all’anagrafe Lawrence Harvey Zeiger) ha fatto la storia dell’informazione televisiva. Molti giornalisti e presentatori italiani hanno provato a imitarlo, magari indossando un paio di bretelle e piazzando una scrivania in studio. La forza di Larry King è stata quella che oggi verrebbe interpretata come un difetto del bravo giornalista. «Ogni mattina ricordo a me stesso: nulla di ciò che dirò oggi mi insegnerà qualcosa. Quindi, se ho intenzione di imparare, devo farlo attraverso l’ascolto». Uno stile pacato e confidenziale, che ha rappresentato la sua fortuna. Nato a Brooklyn da una famiglia ebraica, ha iniziato come speaker in una radio di Miami, nel 1957, poi giornalista sportivo nelle vesti di commentatore di football americano alla tv, quindi il successo dal 1985 come intervistatore sulla Cnn. Nel corso di oltre mezzo secolo di carriera King ha fatto oltre quarantamila interviste col suo stile inimitabile di domande brevi e in linguaggio semplice. Ha intervistato tutti i presidenti in carica da Gerald Ford a Barack Obama e divi dello spettacolo come Marlon Brando (che baciò sulla bocca), Madonna e Paul McCartney. Ma anche leader come Mikhail Gorbaciov e Tony Blair. Per non parlare del presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad e di quello russo Vladimir Putin. Dopo avere dato l’addio al piccolo schermo due anni fa, King si è riciclato sul web. In collaborazione con il network Ora.tv ha lanciato “Larry King Now”, ricalcando il format che lo ha reso famoso. La versione web della trasmissione dura mezz’ora, con puntate quattro giorni alla settimana. Le interviste di King sono condotte per la gran parte nella sua abitazione, vicino ai premi, ai trofei e agli autografi che ha accumulato nel corso degli anni. «Devo lavorare ancora perché ho sette ex mogli da mantenere», ama ironizzare il giornalista, giunto all’ottavo matrimonio.