L’elettorato si sta spostando: Alfano attrae anche voti Pd e Silvio recupera nell’area del non voto
Solo meno della metà (per l’esattezza il 43 %) del potenziale bacino elettorale del Nuovo Centrodestra di Alfano proviene dal Pdl. Il restante 57 per cento Angelino lo pescherebbe dal Pd (26 %) , M5S (9 %) , Sc (7 %) rosicchiando qualcosa anche alla Lega e all’area del non voto. Sono questi i risultati di una ricerca condotta dall’istituto Ferrari Nasi & Associati che sono pubblicati sull’edizione on line di Panorama. I potenziali elettori di Forza Italia provengono invece in larga parte ( 65% ) dal Pdl. Si tratta di dati che, se verranno confermati da successive rilevazioni, potrebbero segnalare uno spostamento significativo all’interno di porzioni non trascurabili di elettorato. La conclusione è semplice ed è così riassunta dallo stesso Arnaldo Ferrari Nasi sul sito del settimanale: «Significa che i voti di Forza Italia sono solo di Silvio, mentre quelli di Alfano sono anche di altri». E non si tratta di una semplice curiosità statistica, perché osservare i flussi dell’opinione pubblica ed elettorale è altrettanto importante che stabilire le percentuali delle intenzioni di voto per i singoli partiti. «Non conta –osserva sempre Ferrari Nasi – quanto valgono oggi gli alfaniani: conta invece chi sono, per sapere quanto varranno domani». Per la cronaca, ricordiamo che la nuova formazione di centrodestra è stata stimata nei giorni scorsi, da vari istituti di ricerca, con un percentuale oscillante tra il 7 e il 10 per cento (unica eccezione Euromedia Research di Alessandra Ghisleri, che le assegna un modesto 3,5 per cento). Per quello che riguarda FI, gli stessi istituti l’hanno valutata tra il 16 e il 20. Il saldo generale dell’area ex Pdl è comunque in attivo, segno che la diversificazione delle sigle pare in questo momento giovare al centrodestra.
Il punto non è però oggi stabilire il “quanto” (anche perché la situazione politica italiana è in costante evoluzione e perché gli elettori decisivi si spostano sempre nelle ultime due settimane di campagna elettorale). Il punto è invece capire la “provenienza” e l'”approdo” , cioè prevedere come si potranno spostare domani gli elettori sulla base di come si stanno spostando oggi i vari segmenti di opinione. La tendenza da sottolineare è che l’ampliamento dell’offerta generale del centrodestra, rivolta sia all’elettorato moderato sia a quello identitario, sembra al momento in grado di aumentarne la base potenziale di consensi. Un particolare significativo: il 20 per cento delle intenzioni di voto per FI provengono dall’area dell’astensione. Qualcosa vorrà pur dire.