Slitta il decreto per l’abolizione della seconda rata Imu. Gasparri: troppi rinvii, brutto segnale al Paese

21 Nov 2013 13:52 - di

Un altro rinvio. Il decreto per cancellare la seconda rata dell’Imu sulla prima casa sarà esaminato martedì: lo ha confermato il ministro dell’Agricoltura Nunzia De Girolamo, a margine del Consiglio dei ministri, spiegando che «si attende un parere della Bce, in quanto il provvedimento sulle rivalutazioni delle quote di Bankitalia è contestuale» al decreto sull’Imu. Il ministro ha assicurato anche che l’esenzione dell’Imu «sui fabbricati rurali c’è», mentre della questione dei terreni «discuteremo martedì». Critico Renato Brunetta: «Apprendiamo con sincero rammarico che slitterà al prossimo martedì l’approvazione in Consiglio dei ministri del decreto di cancellazione della seconda rata dell’Imu sulla prima casa e sui terreni e fabbricati agricoli e del decreto per la rivalutazione delle quote di partecipazione al capitale della Banca d’Italia. Evidentemente – ha sottolineato – il governo e, in particolar modo, il ministero dell’Economia e delle finanze non erano pronti. Peccato che di entrambi gli argomenti si stia discutendo da almeno sei mesi. Per quanto riguarda l’Imu, se ne parla da giugno; si doveva chiudere ad agosto, invece si è preferito varare due provvedimenti distinti per le due rate. Il risultato è che siamo al 21 novembre, la confusione regna sovrana e i cittadini versano ancora nella totale incertezza». Per Maurizio Gasparri i «continui rinvii del governo non sono un buon segnale. Famiglie e imprese hanno bisogno di certezze e rimandare alla prossima settimana il decreto che abolisce il pagamento della seconda rata Imu certamente non lascia tranquilli. Ci auguriamo tuttavia che lo slittamento serva effettivamente per includere anche lo stop della seconda rata Imu per i fabbricati rurali, mentre resta sospesa la questione per i terreni agricoli». Il vicepresidente del Senato ha osservato che «sarebbe in ogni caso assurdo far pagare questa tassa iniqua a un settore ampiamente vessato e in gravissime difficoltà. Sul fronte economico, resta comunque un clima d’indecisione e d’incertezza che rende in salita il cammino anche della legge di stabilità».

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