«Consigliata dalla criminalità organizzata». E la Lorenzin querela il vicepresidente di Stamina Foundation
Si incattivisce il braccio di ferro tra il governo e i comitati che lottano per la libertà di cura con il metodo delle staminali. Il ministro Lorenzin oggi ha preannunciato un’azione legale contro le affermazioni del vicepresidente di Stamina Foundation, Marino Andolina, “su presunti complotti e consigli che il Ministro avrebbe ricevuto dalla criminalità organizzata”. Parole pesanti, offensive e non dimostrate, alle quali la Lorenzin s’è vista costretta a rispondere anche in sede legale. Ma cosa aveva detto precisamente Marino Andolina? «È un problema di criminalità organizzata, un gruppo di persone a livello molto alto ha deciso di consigliare così la ministra. Esiste un complotto mirante a negare anche l’evidenza pur di bloccare sia le terapie compassionevoli a Brescia che la sperimentazione votata dal Parlamento», erano state le dichiarazioni rilasciate dal vicepresidente di Stamina Foundation. «Affermazioni gravissime e fortemente diffamatorie dell’operato del ministro e del ministero stesso», è stata la replica del portavoce della Lorenzin.
Intanto è bufera anche sui nomi del nuovo comitato incaricato dalla Lorenzin di valutare i risultati del metodo Vannoni, dopo l’annullamento del primo deciso da una sentenza del Tar. «Nel nuovo comitato tecnico scientifico composto dal ministro della Salute Beatrice Lorenzin ci sono esperti di parte, come il professor Antonio Uccelli: basta cercare su Google per leggere gli articolacci contro Stamina», afferma Davide Vannoni, secondo il quale anche altri nomi non corrisponderebbero al criterio di imparzialità che avrebbe dovuto guidare la scelta.