Equitalia, “sanatoria” beffa solo per i ricchi. Fratelli d’Italia: assurdo non rateizzare il debito

19 Dic 2013 12:59 - di Romana Fabiani

Ha il sapore della beffa la “sanatoria” delle cartelle di Equitalia introdotta con un emendamento alla legge di Stabilità approvato ieri dalla commissione Bilancio di Montecitorio. Tra le modifiche apportate al provvedimento ora all’esame dell’Aula (un ritocco all’insù dell’aliquota massima della Tasi, un tetto di 300mila euro agli stipendi annuali dei manager della pubblica amministrazione), infatti, c’è la possibilità del pagamento delle vecchie cartelle di Equitalia senza interessi di mora e per ritardata iscrizione a ruolo entro il 28 febbraio 2014. E fin qui… Il bello – contestato duramente da Fratelli d’Italia – viene con la conclusione dell’emendamento che recita «la somma dovrà essere corrisposta in un’unica soluzione», quindi senza possibilità di rateizzazione.

«L’emendamento alla legge di Stabilità approvato dalla Commissione Bilancio della Camera sulla cosiddetta rottamazione delle cartelle Equitalia – ha dichiarato a caldo Giorgia Meloni – distorce completamente la proposta di Fratelli d’Italia di condonare agi e interessi alle persone oneste che sono in difficoltà per colpa della crisi economica e che non sono nelle condizioni di pagare». Insomma la decisione va nella direzione opposta di quello che lo Stato dovrebbe fare per aiutare concretamente famiglie e imprese, spiega il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera. «È assurdo, infatti, concepire che milioni di italiani soffocati dalle tasse e dalle politiche recessive dei governi tecnici e di sinistra possano versare i ruoli arretrati in un unico importo. Questa norma andrebbe a vantaggio solo di quei pochi fortunati che hanno al momento la disponibilità economica di pagare in un’unica soluzione il proprio debito con Equitalia».

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