Fitto “apre” agli alfaniani ma dal governo esce anche la Santelli. Sondaggi ok per il centrodestra, cala Grillo

6 Dic 2013 10:50 - di Gloria Sabatini

Mission impossible o messaggio cifrato? Raffaele Fitto non si rassegna alla scissione e lancia una ciambella all’ex collega di partito ed ex segretario Angelino Alfano perché torni sui suoi passi, visto che il governo Letta non è più «di larghe intese ma un esecutivo di sinistra-centro». Il leader del Nuovo centrodestra non risponde all’invito mentre tra le file di Forza Italia si procede con coerenza all’abbandono dei posti di governo. Jole Santelli ufficializza le dimissioni dall’incarico di sottosegretario al Lavoro in vista del dibattito sulla fiducia del prossimo 11 dicembre. «Tale atto è ovvia conseguenza della mia adesione a Forza Italia e della mia assoluta condivisione delle idee e del progetto di Silvio Berlusconi», spiega la Santelli ringraziando il ministro Enrico Giovannini «nei cui confronti ho stima e con il quale ho collaborato con entusiasmo e spirito di squadra».

Alfano invece difficilmente lascerà la poltrona di ministro e vicepremier per seguire il consiglio di Fitto. «Deve scegliere, ora. Da parte mia non c’è stata mai alcuna battaglia personale contro Alfano. E se c’è un progetto politico chiaro, ricongiungersi è sempre possibile», dice l’ex governatore della Puglia  in un’intervista al Corriere della Sera. «Non si può stare oggi in questo governo e domani partecipare alle primarie di un centrodestra in cui Forza Italia rappresenta il collante per gli elettori moderati». Un appello tardivo a giudicare dalla road map alfaniana che ieri ha visto la prima tappa ufficiale con il battesimo del simbolo del Nuovo centrodestra (un quadrato blu-serenità sul quale si è scatenata l’ironia della rete).  Secondo Fitto, insomma, a Berlusconi non c’è alternativa «perché così è per gli elettori, e ogni altro progetto è velleitario». Morale: Alfano e i suoi dovrebbero avere il coraggio di andare all’opposizione: «Come possono pensare di avere la moglie piena e la botte ubriaca, il governo con il Pd e l’alleanza tattica con Forza Italia?». Intanto l’ultimo sondaggio Ixè per Agorà fotografa la perdita di un punto dei Cinquestelle (23,3), una lieve crescita di Forza Italia (al 20,9 per cento) mentre restano stabili il Pd (27,9) e il partito di Alfano testato intorno al 5 per cento.

 

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