Forconi, Alfano sceglie la linea dura. Già si registrano arresti, fermi e denunce

11 Dic 2013 16:14 - di Antonio Pannullo

La protesta dei forconi non si ferma. Nel corso della giornata le agitazioni e i cortei si sono estesi in tutta Italia. A Torino, epicentro della protesta nei giorni scorsi, gli studenti si uniscono al corteo e i manifestanti applaudono la polizia. Manifestazioni anche in Veneto, a Milano, Genova, in Puglia e precisamente a Foggia, Bisceglie, Barletta, Andria, poi a Savona dove è stata presa di mira la sede di Equitalia, Parma, Latina, Cagliari, Catania, Livorno, Arezzo. ARoma bloccata sul nascere una protesta davanti a Montecitorio.

Il mondo politico osserva con attenzione questa indignazione degli italiani che sembra inarrestabile, mentre  dal Pd e dalla Cgil giungono parole di dura critica contro quelli che vengono definiti populisti. E nei momenti in cui il premier Enrico Letta chiede la fiducia al parlamento, il ministro dell’Interno Angelino Alfano sceglie di scegliere la linea dura: «Abbiamo segnali chiari da parte dell’intelligence: non sto qui ad aggettivare le ali estreme di questo movimento, ma certamente abbiamo gli occhi su di loro e sapremo cosa fare se esagerano», ha detto ai giornalisti, interpellato sul movimento dei forconi. E ha aggiunto: «Faremo di tutto per assicurare le manifestazioni di chi vuole protestare ma sarà usata tutta la forza dello Stato contro i violenti. Impediremo che le città siano ostaggio dei delinquenti per fini politici o individuali», ha detto ancora il vicepremier. Ha poi ribadito che «dobbiamo distinguere chi manifesta in forma civile e pacifica il proprio disagio da un’ala che si sta confermando violenta e delinquenziale. Noi sappiamo da che parte stare: da quella degli uomini in divisa che difendono la libertà dei cittadini e dei negozianti che hanno diritto di tenere aperta la saracinesca del proprio negozio», ha aggiunto il ministro dell’Interno, a margine del voto di fiducia al governo. La prima reazione a questo atteggiamento intransigente è venuta dal segretario della Destra Francesco Storace: «Ma non si vergogna Alfano ad additare come delinquenti cittadini esasperati da quel fisco che anche lui diceva di contrastare pochi mesi fa?», si è chiesto.

Sarà un caso, ma ci sono già un arresto, diversi fermi e alcune denunce: un camionista di 36 anni, Cristell Conto di Ivrea, è stato arrestato dalla polizia per violenza privata aggravata. Il camion è stato sequestrato. Il lavoratore si spostava da un presidio dei forconi all’altro con il suo camion, a Torino, per bloccare la viabilità.  Inoltre trentadue persone sono state denunciate dai carabinieri di Torino nel corso delle operazioni di ripristino della viabilità e sgombero dei blocchi stradali avvenuti in città. Sono accusate, a vario titolo, di violenza privata in concorso per «plurimi e arbitrari blocchi alla circolazione stradale». Altre 16 persone sono state identificate dai carabinieri nell’ambito delle manifestazioni e blocchi stradali avvenuti a Venaria. Verranno segnalati alla Procura di Ivrea. Le forze dell’ordine sono intervenute alla periferia di Torino per rendere accessibili gli ingressi di alcuni centri commerciali che i manifestanti volevano costringere alla chiusura. Infine, si segnala una dichiarazione degli autotrasportatori: «Apprezziamo i segnali finalmente di comprensione e condivisione che stanno arrivando all’autotrasporto da differenti forze e rappresentanze politiche», ha detto Maurizio Longo, Segretario generale di Trasportounito in una nota. «Speriamo che l’interessamento di molti e una rinnovata sensibilità politica spinga il governo a convocare immediatamente un confronto a tutto campo sul futuro dell’ autotrasporto italiano. Al riguardo un particolare ringraziamento va al presidente Silvio Berlusconi per la disponibilità a un incontro. Incontro al quale Trasportounito purtroppo non potrà partecipare a causa degli impegni e dello sforzo per la guida del fermo in atto». Si apprende che anche i taxi da oggi sono scesi in stato di agitazione.

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