Ignazio Marino si becca «4+»: i romani l’hanno già bocciato (come prova l’Authority)
Grazie, Marino. La qualità della vita a Roma diminuisce sensibilmente e si guadagna un’insufficienza su tutti fronti. Non che non su sapesse, a ora dopo quasi sette mesi di non-governo i nodi sono venuti al pettine in maniera ufficiale e l naufrago del sindaco è certificato al privo vero step, al primo vero esame costituito dalla Relazione annuale sullo stato dei servizi pubblici locali e sull’attività svolta, redatta dall’Authority di Roma Capitale, presieduta da Renato Mannheimer. I romani sono stati implacabili nelle loro risposte. Nella relazione non si salva quasi niente. Strade sporche, cattiva gestione dei rifiuti, trasporto pubblico da dimenticare sono per chi vive a Roma le tre pietre dello scandalo. La pulizia delle strade è il più critico dei servizi locali, per questo ha meritato solo un 4,3, in “pagella”, i legge nei dati diffusi dall’Authority. In tema di raccolta rifiuti gli intervistati sono stati più generosi concedendo un 5,6, comunque ben al di sotto del livello di sufficienza. L’ambiziosa tabella di marcia del Patto per Roma, che mette la raccolta differenziata alla base dell’uscita dall’emergenza, trova nell’alto costo del servizio totalmente a carico degli utenti una difficoltà ulteriore. Un pianto i trasporti pubblici che rendono la vita dei romani un’ Odissea quotidiana: il voto affibbiato è un 5,9, risultato mediocre che poteva essere anche più umiliante: va tenuto infatti conto che la rete metropolitana è stata promossa con un 6,5 e i taxi con un 6,3. Ad abbassare paurosamente la media, quindi, sono stati autobus e tram che non hanno avuto più di 4,9. Difficile fare peggio di Marino, onestamente, visto che viabilità e trasporto pubblico sono da tempo segnalati come emergenze massime nella Capitale. Di fatto, quindi i romani, sono “costretti” ad usare il proprio mezzo privato, pur in tempo di crisi e di aumento dei carburanti e delle accise. I romani infatti usano la propria macchina tra 10 e 15 punti percentuali in più rispetto ai maggiori capoluoghi italiani. Il trasporto pubblico, invece, viene progressivamente abbandonato per conclamata inefficienza, il che appare veramente poco dignitoso per una grande città come Roma. «Per la prima volta nel 2013 il grado di soddisfazione dei cittadini rispetto alla qualità della vita a Roma è sceso sotto la sufficienza. Sicuramente la crisi economica influenza questo dato, ma la crisi c’è da molti anni e non si era mai giunti a una votazione così bassa da parte dei romani», ha commentato l’ex sindaco Gianni Alemanno, analizzando i dati dell’Authority. «Un ulteriore segnale della grande insoddisfazione che c’è in città e al quale bisogna dare una risposta politica». «La giunta Marino dopo sei mesi di attività e dopo una fin troppo discutibile approvazione del bilancio – ha aggiunto – dovrebbe farsi un esame di coscienza per una profonda inversione di rotta». Rispetto al 2012 l’indagine, effettuata attraverso 2mila interviste telefoniche di cittadini residenti a Roma, rileva una flessione della soddisfazione per la qualità della vita dal 6,27 al 5,95.