Il sindaco Marino rischia il default per colpa di Lanzillotta (Scelta civica)

19 Dic 2013 16:42 - di Redazione

Non è un buon momento per Ignazio Marino. Proprio mentre il sindaco di Roma incontrava i giornalisti per illustrare gli eventi natalizi previsti nella capitale, l’aula del Senato bocciava l’aumento dell’addizionale Irpef bloccando il gettito sul quale si basa la “credibilità” contabile del faticoso bilancio capitolino del 2013.  Con 131 sì, 127 no e due astenuti, infatti, a Palazzo Madama è passato l’emendamento Lanzillotta-Ichino che dice no al rincaro dell’addizionale dall’attuale 0,9% all’1,2%. Battuto quindi il governo che sul testo aveva dato parere contrario. Ora, dice molto preoccupato Umberto Marroni del Pd, «per il 2014 Roma rischia il default. Anche se l’introito dell’aumento dell’Irpef non sarebbe sufficiente a portare il bilancio in pareggio, comunque sarebbe un problema». Nell’ottobre scorso il Consiglio dei ministri aveva deciso di introdurre la possibilità di un aumento di 0,3 punti percentuali dell’Irpef per la Capitale proprio per ripianare una parte del deficit del Comune che ammonta a circa 867 milioni. L’emendamento Lanzillotta – Ichino è stato approvato con i voti di Cinquestelle, Nuovo Centrodestra, Scelta Civica, Per l’Italia e Forza Italia. Contro il Pd e la Lega Nord: in sostanza,

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