Kermesse Ncd, Alfano sfida Renzi: «O rompe con la Cgil o finisce su scherzi a parte»
«Posso dire che oggi qui siamo 10.000 e salutiamo le cassandre»: è un Alfano deciso a dimostrare il suo “quid” quello che a Roma sale sul palco degli Studios de Paolis sulla Tiburtina, dove si svolge la prima convention del Nuovo Centrodestra. Il clima della sala è eccitato ma, a parte il riferimento alle “cassandre”, il leader dell’Ncd non lancia frecciate ai “cugini” di Forza Italia, che pure non gli hanno risparmiato attacchi nelle settimane passate. Verso gli ex amici di partito il suo tono pare anzi conciliante. «Quando decisi di non aderire alla nuova Forza Italia qualcuno mi fece i complimenti dicendomi che era una scelta coraggiosa. Per me è stata una scelta sofferta e dolorosissima ma, sopra tutti questi aggettivi ne metto uno: è stata una scelta giusta». Quando nomina Berlusconi, dalla platea parte un applauso: «In questi 20 anni posso dire che non abbiamo sbagliato ideali, programmi e persona». L’artiglieria, il leader dell’Ncd la punta invece su Renzi, ma al momento pare solo un un colpo di avvertimento: «Lunedì capiremo se il segretario del Pd è su scherzi a parte o fa sul serio. Se farà la riforma del lavoro come ha detto, farà sul serio, altrimenti scopriremo che è su scherzi a parte. Se fa la riforma liberale vuol dire che rompe con i diktat della Cgil».
Nel suo intervento, Alfano disegna il profilo di un partito moderato, istituzionale e saldamente lagato ai valori tradizionali. «Crediamo alla famiglia fondata sull’unione dell’uomo e della donna». Un partito che innalza la bandiera della legalità: «Nei nostri circoli non entreranno mafiosi. Siamo la generazione di Falcone e Borsellino». Il leader dell’Ncd pone anche il tema della giustizia: «Sono per la riforma della giustizia. L’Italia è l’unico Paese al mondo in cui un presunto innocente rischia di finire in galera senza una condanna». Su questo punto, il leader dell’Ncd tiene in particolare a marcare la sua differenza da Pd e Sel: «Noi siamo diversi dalla sinistra in parole, opere e omissioni. Loro sono sempre ispettivi, pensano alla riforma della giustizia scritta dai Pm, a quella del fisco facendola scrivere dall’agenzia delle entrate e a quella del lavoro dalla Cgil».
Dello stesso tenore gli altri interventi alla convention. Insieme con Alfano ci sono Maurizio Lupi e gli altri ministri dell’Ncd. Lorenzin: «Ci siamo presi la responsabiltà del nostro tempo. Vogliamo rimettere in piedi il nostro Paese». Quagliariello: «Noi saremo riformisti radicali. C’è chi vuole fare un legge elettorale per mandare il Paese a votare. Noi vogliamo fare tutte le riforme per non mandare il Paese nel baratro». De Girolamo: «Facciamoci sentire da quelli che dicono che siamo pochi. Facciamo un applauso al partito perché io credo che sarà un grande movimento». Maurizio Lupi annuncia che l’assemblea costituente di Nuovo Centrodestra si terrà nel marzo 2014.
La manifestazione si chiude con una invocazione di Alfano poco consueta nelle manifestazioni politiche del nostro Paese: «Che Dio benedica l’Italia». Forse pensava al suo partito all’esordio. God bless Ncd.