La proposta del Cav: «Un governo anche con Grillo e Vendola per fare la legge elettorale e poi al voto a maggio»

9 Dic 2013 9:49 - di Redazione

«Serve un governo con tutte le forze politiche, anche Sel e 5 stelle per fare una legge elettorale che dia un esito certo delle elezioni e che rispetti il bipolarismo che noi riteniamo il sistema migliore». Silvio Berlusconi sceglie l’appuntamento di domenica al battesimo dei club di Forza Silvio per enunciare la nuova strategia.
Dopo la bocciatura del Porcellum è meglio un accordo che unisca tutti, anche Vendola e Grillo, per tornare alle elezioni il prima possibile unificando politiche ed europee. «A maggio – dice il Cavaliere – avremo le elezioni europee e io mi auguro di poter ritornare anche nel nostro Paese ai nostri elettori per dar loro un nuovo governo».
Alla manifestazione che si è svolta all’auditorium di via della Conciliazione, Berlusconi ha consegnato il suo “dono” di Natale ai militanti, assemblato in tre volumi: uno che raccoglie «I discorsi più importanti di Silvio Berlusconi» e si intitola Discorsi per la libertà, un secondo testo in cui viene spiegato tutto quello che hanno fatto i governi di centrodestra ed infine un altro libro intitolato Discorso della libertà che raccoglie alcuni interventi di politici famosi (De Gasperi e Obama per citarne alcuni). Infine a completare il kit, una bandiera di Forza Italia.

Nel discorso durato oltre un’ora e mezza  l’ex premier ha ripercorso i vent’anni di politica ed individuando 4 episodi in particolare bollati come “colpo di Stato”: la magistratura tra il 1992-93, l’avviso di garanzia ricevuto nel ’94, il governo Monti e infine il voto sulla decadenza da senatore. Parole dure il Cavaliere le riserva anche ad Enrico Letta che «non ha rispettato gli accordi». La platea gremita non fa mancare il suo sostegno e approvazione accompagnando diversi passaggi dell’intervento con fischi e urla. Oggetto della contestazione oltre alla magistratura anche Gianfranco Fini o ex presidenti della Repubblica come Oscar Luigi Scalfaro. La palma però del più contestato va ad Angelino Alfano. Basta che il Cavaliere lo nomini per essere subito interrotto da fischi e urla.  L’ex premier ha invitato i suoi militanti ad «andare avanti» perché «la democrazia e la libertà sono ancora in pericolo» e l’unica soluzione di fronte ad un esecutivo che «ormai è naufragato» è quella di tornare al voto magari cogliendo l’occasione delle elezioni europee del 2014.  Che il progetto dei club sia una delle priorità in questo momento lo dimostra anche un sondaggio commissionato dall’ex premier: «Secondo Euromedia – osserva – piace più il nome Forza Silvio che Forza Italia». Ed è per questo che Berlusconi lancia una sfida tutta interna al movimento e che sarà sicuramente foriera di malumori e cioè la scelta delle candidature in base ad una valutazione riservata ad un comitato dell’impegno sul territorio da parte dei club e del partito. Ad occuparsi della macchina sarà Marcello Fiori, ex braccio destro di Guido Bertolaso unico presente sul palco con il Cavaliere che aveva invece chiesto ai parlamentati di non partecipare alla kermesse.

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