Marino colora il Natale di arcobaleno: simbolo “pacifista” e dell’orgoglio omosex
L’arcobaleno, icona del pacifismo gruppettaro, rimpiazzerà il tricolore, troppo agé. Lo ha deciso il sindaco Ignazio Marino per la gioia di Imma Battaglia, che sottolinea il significato rainbow dei settecolori simbolo dell’orgoglio omosessuale. Molto presto una luminaria arcobaleno sovrasterà via del Corso da piazza Venezia a piazzale Flaminio a discapito dell’illuminazione tricolore, inaugurata da Gianni Alemanno e molto apprezzata da romani (non soltanto dai beceri nazionalisti, come pensa il primo cittadino) e turisti. «L’installazione è ormai quasi completata – denunciano Fabrizio Ghera e Federico Mollicone di Fratelli d’Italia – ed è una provocazione ideologica e un oltraggio al Vittoriano, sacrario del milite ignoto». Oltretutto – osservano – la scelta cade alla vigilia delle celebrazioni della Prima guerra mondiale proprio mentre Palazzo Chigi e le città storicamente coinvolte avvieranno le celebrazioni del 2014 nella capitale d’Italia- che diede un grande contributo di sangue e di eroismo. «Chiediamo al sindaco Marino di intervenire per modificare i fili e ritrasformarlo in un tricolore come avvenne nel 150° anniversario d’Italia», si legge nel comunicato congiunto del capogruppo capitolino e del dirigente romano di FdI. “Dopo le luminarie per orgoglio omosex in Via del Corso una domanda circola nel Palazzo. Marino è gay? Nulla di male, ma almeno lo dica” è il twitt polemico di Mollicone subito inondato di commenti, alcuni favorevoli altri velenosi. “Siamo quasi nel 2014 ancora con ste stronzate, e basta su cambiate repertorio…”, posta il più cattivo dei followers. “Ho molti amici gay, vale più di mille parole”, taglia corto Mollicone che non ne fa una questione di omofobia, ma di chiarezza. Insomma, tanto per sorridere, gli etero potranno passeggiare ancora tra le vetrine di via del Corso? Ghera non crede troppo all’intento gayfriendly, «anche perché a quel punto era meglio mettere queste luminarie nella zona del Colosseo, vicino alla gay street. Insomma via del Corso è la principale strada della città con una bandiera arcobaleno culturalmente siamo a pezzi». Per la consigliera di Sel e leader del movimento Lbgt, invece, il sindaco «è una persona forte e ha mantenuto la promessa che ci aveva fatto. È un segnale dirompente, importante perché come la si voglia vedere, noi abbiamo bisogno di pace, uguaglianza e diritti civili…».