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Scontri davanti al Pirellone. Sei agenti feriti dagli studenti che urlano “né Maroni né Forconi”

Scontri davanti al Pirellone. Sei agenti feriti dagli studenti che urlano “né Maroni né Forconi”

Politica - di Redazione - 16 Dicembre 2013 - AGGIORNATO 16 Dicembre 2013 alle 15:16

Poteva andare peggio davanti al Pirellone di Milano qualche ora fa. È di tre agenti feriti, trasportati all’ospedale in condizioni non gravi, e di qualche manifestante contuso, il bilancio degli scontri avvenuti davanti alla Regione Lombardia tra le forze dell’ordine e gli studenti in corteo per “il diritto allo studio”. I tafferugli sono esplosi quando i manifestanti hanno deviato il corteo partito dal centro verso piazza duca D’Aosta e cercato di entrare negli uffici della Regione dall’ingresso laterale di via Fabio Filzi lanciando uova e vernice rossa per la gioia delle divise degli agenti. È la risposta della sinistra milanese al movimento dei forconi che infiamma l’Italia? L’intento polemico c’è, visto che al corteo gli slogan più gettonati sono “Né Maroni né Forconi” oppure “Maroni e Forconi tutti fuori dai coglioni”. Gli studenti milanesi, insomma, ce l’hanno con il governatore leghista e la protesta di questi giorni che hanno subito battezzato “fascista” per non sbagliarsi (un po’ frettolosamente come la stampa). Dopo i momenti di tensione davanti alla Regione Lombardia, la situazione si è tranquillizzata e il gruppo più duro, formato da 200-300 studenti, ha ripreso il corteo seguito da polizia e carabinieri in tenuta antisommossa, verso i quali prima erano state anche lanciate delle bottiglie di vetro. La protesta è entrata anche all’interno del Pirellone dove quattro studenti e due insegnanti, già all’interno del palazzo, hanno interrotto i lavori del Consiglio regionale urlando frasi offensive all’indirizzo dei consiglieri. Mission ufficiale: la doppia opposizione ai soldi alle scuole private e i tagli alla scuola pubblica. La seduta è stata sospesa e, neanche a dirlo, i consiglieri grillini hanno abbandonato eroicamente i loro banchi in segno di solidarietà con i manifestanti.

 

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16 Dicembre 2013 - AGGIORNATO 16 Dicembre 2013 alle 15:16