Al Senato dossier choc sul metodo Stamina: «Una regressione della medicina che fa inorridire»
Il metodo Stamina rappresenta «una regressione dei livelli della medicina che fa inorridire». Lo ha detto il direttore generale dell’Agenzia italiana del farmaco, Luca Pani, in audizione alla commissione Sanità del Senato, nell’ambito dell’indagine conoscitiva sul metodo Stamina di Davide Vannoni. Le valutazioni effettuate, ripetute in due laboratori, «dicono che le cellule non sono staminali e non sono in grado di generare cellule neuronali». Una bocciatura che è arrivata anche dagli Stati Uniti. «Ci è stato detto che la procedura – ha affermato Pani – era coperta da brevetti ma nelle carte compaiono solo domande di brevetto. La prima è del 2010, sottoposta all’ufficio europeo e statunitense», bocciata in quanto «l’ufficio brevetti Usa pose molte note di cautela circa la superficialità e i rischi del metodo Stamina. Agli atti dell’ufficio Usa c’è un segnale di rischio sull’utilizzare tale metodo nella pratica clinica». Successivamente, il 4 settembre 2012, ha ancora riferito Pani, «Stamina ripropone lo stesso brevetto agli Usa, ma è inverosimile che gli Stati Uniti non lo boccino di nuovo; l’obiettivo – ha indicato Pani – era dunque quello di allungare i tempi sulle richieste di brevetto». Pani ha quindi ribadito che «il rischio per la salute pubblica è altissimo». Davanti alla commissione di Palazzo Madama si è presentato anche il comandante di Nas, Cosimo Piccinno, che ha dipinto un quadro ancora più allarmante: «Sono in corso accertamenti amministrativi che potrebbero evolvere in atti di polizia giudiziaria su altri casi di infusioni di cellule staminali al di fuori delle regole con gravi rischi per la salute. Potremmo avere a breve casi di Stamina 2, 3 o 4». Inoltre, da rappresentanti del “Movimento vite sospese”, che fa capo a Stamina – ha detto Piccinno – sono giunti messaggi di minaccia via e-mail ai deputati. La deputata Silvia Giordano riceve e-mail di minaccia di cittadini pro-Stamina». I rapporti dell’Aifa e del Nucleo antisofisticazioni dei carabinieri hanno mandato su tutte le furie il vicepresidente di Stamina foundation, Marino Andolina: «Aifa e Nas ci distruggono. Si parla dei fallimenti delle terapie, negando i risultati. Se la commissione non accetta di parlare anche con le famiglie, siamo finiti». Immediata la risposta della presidente della commissione Sanità del Senato. «Il dottor Andolina sa e, se non lo sa, si informi – ha replicato la senatrice Emilia Grazia De Biasi – che l’elenco delle audizioni nell’ambito dell’indagine conoscitiva sul metodo Stamina è pubblico e sono previste quelle di Stamina Foundation e delle associazioni delle famiglie. Mi auguro che non si continui con un atteggiamento di vittimismo che non ha alcun riscontro nei fatti».