An, la Meloni a Storace: «Scegli, il tempo stringe». E lui: «Rifletto, incontriamoci»

23 Gen 2014 17:07 - di Gabriele Farro

«Volevamo semplicemente dare una mano per rimettere insieme i tasselli di un mosaico, senza pretese e senza esclusioni. Evidentemente, non siamo stati compresi. Altrimenti, non riesco proprio a spiegarmi il perché di tanta, instancabile ostilità da parte tua». Così la leader di Fdi Giorgia Meloni in una lettera aperta, su Facebook, a Francesco Storace. Meloni ricorda l’accusa di «appropriazione indebita» lanciata da Storace a Fdi, nonché l’altra accusa, quella di dare vita «arbitrariamente, a un movimento che a parole voleva riportare in auge il nostro antico simbolo, ma nei fatti tendeva a bruciarlo facendolo apparire come la scelta di una parte oltretutto minoritaria». «Invece di lavorare davvero alla costruzione di una destra comune, ti comporti da guardone della destra altrui. Stai lì ad aspettare che facciamo un passo, e qualunque passo facciamo ti metti a demolirlo. E curiosamente, in tutto questo giudicare gli altri, non c’è mai stato spazio per un cenno agli errori commessi in questi anni anche da te». «Ieri – continua la Meloni – hai addirittura adombrato che noi si voglia “andare verso Alfano” e questo nel giorno, racconta, in cui hai anche rifiutato un incontro a Donna Assunta Almirante. Forse – dice Meloni–  Storace si sta precostituendo un alibi per correre a ingrossare le fila di Forza Italia». «Per carità, un approdo legittimo, ma una scelta che sarebbe incomprensibile e che – conclude Giorgia Meloni– dimostrerebbe che gli appelli continui all’unità che hai fatto in questi mesi erano tutt’altro che sinceri. Non tutto è perduto, Francesco. Puoi ancora scegliere di lavorare, con noi, per lasciare un testimone della tua e della nostra storia, invece di limitarti a giudicare gli altri attraverso twitter o accontentarti di una candidatura in un partito che chiaramente non è il tuo. Facci sapere. Il tempo stringe e anche la pazienza non è infinita». E Francesco Storace non perde tempo. Si siede al computer e scrive  sulla sua pagina web: «Una lettera aperta pere me è anche troppo. Né servono illustri intermediari. Con me, cara Giorgia, basta una stretta di mano. E capisco – sottolinea – anche i toni aspri (sarà perché sono un giornalista non me ne posso lamentare) che mi paiono figli di una polemica che come ho scritto nel mio appello di domenica scorsa dobbiamo resettare. Comunque una risposta va data. Proprio nello spirito auspicato. E intendo darla seriamente, politicamente, umanamente, per quello che rappresento con La Destra e col movimento per An. Per ora dico che ho apprezzato la volontà. Ragiono con un po’ di amici e se alla Meloni va la vedo molto volentieri».

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