Brunetta: «Per la legge elettorale questa è la settimana buona, l’accordo tra Berlusconi e Renzi è vicino»
Domani o venerdì. Comunque, presto. L’incontro tra Silvio Berlusconi e Matteo Renzi sulla legge elettorale dovrebbe avvenire da qui a breve. A confermarlo oggi è stato Renato Brunetta, per il quale non solo il vertice ma «l’accordo è vicino». «Questa è la settimana buona», ha aggiunto il capogruppo di Forza Italia alla Camera, nel corso di un’intervista a Radio 24, durante la quale ha anche aggiunto che «i sogni son desideri». Brunetta, invece, non ha fornito dettagli sui possibili punti di incontro fra il segretario del Pd e il Cavaliere. «Ah! a saperlo», ha detto, indicando però alcuni paletti imprescindibili: «Election day, un turno, maggioritario, bipolare». Non è un segreto, comunque, che la preferenza di Forza Italia tra i tre possibili sistemi proposti da Matteo Renzi sia per quello spagnolo, che vi sia un margine di trattativa sul Mattarellum corretto e, invece, una preclusione per il modello dei sindaci. Su quest’ultimo, però, cade la preferenza del Nuovo centro destra, che cerca di far valere la propria appartenenza al governo per portare l’ago della bilancia dalla propria parte. Gli alfaniani chiedono che il confronto e l’accordo si trovino prima all’interno della maggioranza e che poi, da questa posizione comune, ci si sposti sulla trattativa con le altre forze. Questo, secondo gli osservatori, offrirebbe loro più chance di far passare un sistema di voto come quello dei sindaci, che al secondo turno garantirebbe maggiore peso specifico alle forze minori. Alfano dal canto suo rifiuta questa lettura, spiegando che «è ormai evidente che siamo a quota 7% consolidata, non abbiamo timori sulla legge elettorale, noi siamo la quarta forza politica, siamo decisivi per la tenuta del governo e per le chance di vittoria del centrodestra». Le leggi elettorali, ha sottolineato Alfano, «servono a contare i voti, non a farne avere di più, quindi non abbiamo timori». Il vicepremier, quindi, ha spiegato che «la nostra preferenza va al modello dei sindaci, perché il Porcellum non consente agli elettori la possibilità di indicare il proprio parlamentare, mentre il Mattarellum ha prodotto ribaltoni e paracadutati». Il modello adottato per l’elezione dei sindaci, invece, per Alfano «rende possibile per i cittadini la scelta del proprio parlamentare e garantisce bipolarismo, governabilità e la scelta anticipata della coalizione».