Dal Popolo Viola a Ingroia: in tanti hanno bisogno di una bombola d’ossigeno
Da alcuni giorni sanno di essere inesorabilmente agli sgoccioli. Leader ed ex leader, “movimenti (poco) spontanei” e integralisti non hanno capito in tempo che i tempi erano cambiati e sono rimasti spiazzati, finendo sul viale del tramonto. Che piaccia o meno, l’incontro Renzi-Berlusconi ha lasciato traccia, è stato come voltar pagina. Ora si sta discutendo sui contenuti, a partire dalla legge elettorale, si può essere favorevoli o contrari alle bozze, a favore di collegi o delle preferenze, ma almeno si sente discutere su qualcosa e non di tribunali e sentenze. Non a caso, il Cavaliere è stato ricevuto nella sede del partito che, poche settimane prima, ne aveva decretato la decadenza dal Parlamento nel tentativo di cancellarlo dalla politica. E non a caso sono gli esponenti che più hanno spinto per la decadenza a trovarsi ora in crisi, a partire da quel Monti che – per settimane – ha saputo dire solo: «Grazie a me Berlusconi non è premier». Sta di fatto che Monti, diventato senatore a vita per grazia ricevuta, adesso annaspa in cerca di un ruolo. E’ finita anche l’epoca dei Di Pietro e degli Ingroia, che riescono solo ad accusare Renzi di aver ospitato un «pregiudicato», e questo è il termine meno pesante che hanno pronunciato. Per l’ex pm è un tentativo di dire «ci sono anch’io», visto che ormai è scomparso dalla scena, tanto da dover annunciare che l’Italia dei valori sarà presente alle prossime europee e che lui sarà capolista. Una notizia, questa, passata quasi inosservata. Per Ingroia, altro tentato leader finito quasi nel dimenticatoio, «con questo Pd in salsa forzista Azione Civile non ha e non vuole avere nulla a che fare». Il problema è che tutti si chiedono che cosa sia Azione Civile. Ma fa sorridere il tentativo del Popolo Viola di rianimarsi. Prima del faccia a faccia Rottamatore-Cavaliere, l’animatore del Popolo Viola, Gianfranco Mascia, nel suo blog aveva fatto una previsione: «E alla fine ci sarà una foto. Quella foto di Renzi che stringe la mano a Berlusconi. Quella foto farà il giro del mondo e il suo messaggio sarà inequivocabile: Berlusconi, il criminale, è ancora il fulcro della politica italiana e Renzi sarà ricordato ai posteri come D’Alema con la Bicamerale». Detto questo, è evidente che al Popolo Viola non serve un animatore. Ma un rianimatore.