I libri della settimana: Heidegger “legge” Platone, la storia dei colori, la biografia di Fidia, le piante e i nostri desideri, i gialli ambientati a Carnevale
Un testo cruciale per comprendere il pensiero di Martin Heidegger è Il sofista di Platone, proposto in italiano da Adelphi (pp.667, euro 70) ) che raccoglie le lezioni su Platone tenute dal filosofo a Marburgo negli anni Venti. Prolusioni che ruotano attorno alla tematica dell’Essere e del suo apparente contrario, il nulla, e che resero popolare Heidegger richiamando una folla di studenti
È un vero esperto di storia dei colori, di simbolismo e di araldica, Michel Pastoreau, il professore della Sorbona che, dopo aver dedicato una monografia al colore blu e una al nero, si cimenta con il colore ambiguo per eccellenza, il verde. E ne spiega le origini, le caratteristiche (associato alla primavera ma anche alla rabbia), finché il verde non diventa, dopo l’anno Mille, il colore “cortese” della cavalleria. Oggi il verde, snobbato dalla moda come tonalità di seconda classe, è associato all’ideologia della riscoperta della natura, della sua energia e della sua vitalità. (M. Pastoreau, Verde. Storia di un colore, Ponte alle Grazie, pp. 240, euro 29,80).
«Venne il dio sulla terra dal cielo a mostrarti l’effigie, o tu andasti a mirarlo, Fidia, in cielo». Questo si diceva del colosso di Zeus a Olimpia, una delle sette meraviglie del mondo, opera di Fidia, insuperabile nel rappresentare la maestà e la bellezza degli dèi. Peccato che l’unica testimonianza personale rimasta dello scultore sia un piccolo vaso a Olimpia con l’iscrizione parlante: «Io sono di Fidia». E le tante statue in oro e avorio, in bronzo e in marmo, che fine hanno fatto? Tutte scomparse. E tutte le nuove opere sull’acropoli di Atene, «realizzate in breve tempo per durare a lungo», furono veramente sotto la sua sovrintendenza? Anche il sodalizio con Pericle, inscindibile per gli autori antichi, quanto fu vero? Interrogativi indagati da Massimiliano Papini nel suo Fidia. L’uomo che scolpì gli dèi (Laterza, pp.296, euro 19), primo tentativo di ricostruire una biografia scientifica del celebre scultore dell’età di Pericle.
Si può parlare della storia delle piante con un taglio filosofico? Ci prova Michael Pollan, nel suo La botanica del desiderio (Il Saggiatore, pp. 266, euro 11), in cui ribalta la prospettiva con la quale di solito si guarda al mondo vegetale. Se fossero state le piante a sceglierci, facendo leva sulle nostre esigenze e adattandosi a esse? Ci hanno «addomesticato», si sono garantite la nostra alleanza, hanno approfittato del nostro interesse a riprodurle. Michael Pollan ne ha scelte quattro emblematiche – la mela, il tulipano, la cannabis, la patata – legate intimamente ai nostri desideri: dolcezza, bellezza, ebbrezza e controllo. Pollan ripercorre la storia politica, sociale, economica e naturale del nostro pianeta dal punto di vista di questi organismi, dimostrando, con ironia e immediatezza, che quella tra noi e loro è una relazione reciproca.
Per gli amanti del genere, infine, da segnalare Carnevale in giallo (con scritti di G.M.Costa, A.Giménez-Bartlett, M.Malvaldi, A.Manzini, F.Recami, Sellerio, pp. 256, euro 13) che raccoglie racconti polizieschi a situazione, in cui i protagonisti, gli investigatori noti dai romanzi maggiori pubblicati da questa editrice, svolgono il loro lavoro nel clima della festa proverbialmente beffarda che li condiziona pesantemente. Hanno a che fare con maschere e travestimenti, con il libertinaggio e la confusione del «mondo alla rovescia». Una capacità di metamorfosi di persone e cose che accentua la difficoltà dell’enigma. Che mescola in ogni racconto una tintura di grottesco.