Il vero rischio dell’Italicum? Replicare il Parlamento dei “nominati”
E se l’Italicum fosse peggiore del Porcellum? Tra gli esperti di legge elettorale comincia ad aleggiare la domanda sulla bontà della legge in via d’approvazione alla Camera. Il sistema venuto fuori dall’accordo tra Renzi è Berlusconi ha gli stessi connotati del precedente, è proporzionale, plurinominale per circoscrizioni, con liste bloccate, soglie di sbarramento e premio di maggioranza. L’unica vera novità positiva è il doppio turno se nessuno supera la soglia minima del 37% e quindi la spinta verso un forte bipolarismo. Se questo è l’aspetto che migliora le regole del voto rispetto a prima ce n’è uno che le peggiora e forse le rende addirittura anticostituzionali ed è rappresentato dalla possibilità di candidarsi in più circoscrizioni.
Il modello denominato Italicum funziona se importa la novità della scelta dell’elettore grazie a liste brevi di candidati scritte sulla scheda accanto al simbolo. Trovare pochi nomi per partito significa scegliere in totale tra una ventina di politici del proprio territorio e quindi significa operare una scelta consapevole e premiare comunque chi davvero rappresenta quella fetta di Italia. La possibilità di candidare la stessa persona in tre circoscrizioni, invece, annulla questo effetto perché permette alle segreterie dei partiti di decidere a tavolino gli eletti. Accadrà quindi che un partito candiderà una persona molto amata in una determinata zona e che questa sposterà dei consensi, ma il suo posto poi andrà ad un dirigente paracadutato che il territorio non avrebbe mai votato.
Stando ai sondaggi dovrebbero entrare certamente in parlamento Pd, Forza Italia, Movimento 5 Stelle, Lega e Nuovo Centrodestra. Se davvero fossero questi cinque i gruppi della prossima legislatura grazie alle pluricandidature quasi tutti i deputati sarebbero decisi dalle segreterie dei partiti. Su circa 120 circoscrizioni potrebbero “spalmarsi” 40 big del partito con tre candidature a testa. I primi quaranta eletti li sapremo quindi prima del voto. Ognuno di questi quaranta dovrà scegliere poi due circoscrizioni dove rinunciare all’elezione, decidendo di fatto a tavolino 80 subentri. In questo modo ogni partito saprà prima chi sono i 120 miracolati. Calcolando 120 a testa per Renzi, Berlusconi e Grillo più tutti gli eletti di Lega e Nuovo centrodestra vien fuori che 450 dei 630 deputati della prossima legislatura saranno sottratti alla scelta degli elettori, in barba a quanto ha deciso la Corte Costituzionale.
Ecco che con un banalissimo cavillo quella che poteva diventare un buona legge finirà per essere peggiore del Porcellum e forse anch’essa incostituzionale.