Reato di clandestinità, l’ira di Fratelli d’Italia: «Faremo un referendum». E il Ncd si difende per il sì al decreto

21 Gen 2014 20:21 - di Redazione

Il governo cancella il reato di immigrazione clandestina e il clima si fa incandescente. Con il provvedimento il reato ritorna ad essere un semplice illecito amministrativo grazie a un emendamento al ddl sulla “messa in prova” su cui si sono espressi contro al Senato Forza Italia, Lega Nord, FdI e Sel.  Proprio Fratelli d’Italia annuncia un’iniziativa clamorosa.«Se il Parlamento dovesse abrogare il reato di clandestinità – dice Giorgia Meloni – annuncio sin da ora che avvieremo la raccolta firme per chiedere l’indizione di un referendum». E poi: «Il diritto di esprimersi su una norma che riguarda direttamente la sicurezza e l’incolumità dei cittadini spetta unicamente al popolo sovrano. Mi lascia basita, invece, la decisione degli esponenti del Ncd di sottomettersi alla scelte ideologiche di un governo inequivocabilmente di sinistra e che oggi hanno ufficialmente tradito il mandato degli elettori di centrodestra, grazie al quale siedono in Parlamento». Botta e risposta anche tra Forza Italia e Nuovo Centrodestram che ha accusato Gasparri  («critica i provvedimenti sull’immigrazione senza neppure leggerli»), solo per aver detto che gli alfaniani si erano piegati alla sinistra. «Il senatore Gasparri – osserva Enzo Fasano – non insulta il Ncd, dice semplicemente la verità evidenziando le contraddizioni in cui il partito si è infilato. È un dato di fatto che stanno favorendo le politiche demagogiche della sinistra. Si limitano alla forma, ma nella sostanza hanno completamente cambiato idea come sul reato di immigrazione clandestina, la cui abolizione è stato un errore gravissimo. Fu Alfano e non altri a dire che non avrebbe acconsentito a scelte di questo genere. Cosa puntualmente avvenuta».

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