«Siete qui solo perchè fate bene i p…». Le deputate del Pd si offendono: ma allora perché non difesero la Carfagna?
30 Gen 2014 13:15 - di Luca Maurelli
«Io non sono moralista! Non me ne frega niente della vita sessuale di Berlusconi, ma tu non puoi mettere alle pari opportunità una [Mara Carfagna] che sta là perché t’ha succ…. ato l’uccello! Se ne deve andare! Non la puoi mettere da nessuna parte ma in particolare non la puoi mettere alle pari opportunità. Perché questo è uno sfregio». Per quelle parole, pronunciate sul palco di piazza Navona l’8 luglio del 2008, in occasione del No Cav day, Sabina Guzzanti fu condannata al risarcimento di 40mila euro all’attuale esponente di Forza Italia. Il tutto si consumò sotto un palco che pullulava di donne del Pd, nell’ilarità generale della sinistra, tra pacche sulle spalle e strizzate complici di chi – maschietti e femminucce – pensava di aver colpito nel segno, perché giravano alcune intercettazioni segrete…
Ma soprattutto l’offesa a Mara Carfagna si consumò nel silenzio delle donne del Pd, delle varie associazioni di neofemministe di “se non ora quando”, delle paladine della dignità femminile come la Bongiorno, la Bonino, la Bindi, oltre che nel silenzio delle istituzioni, che neanche presero in considerazione l’idea di difendere pubblicamente un ministro della Repubblica, artefice peraltro dell’unica legge sullo stalking mai prodotta in Italia contro le violenze e le molestie di genere. Quella sentenza non solo stabilì che dare della donna di facili costumi a una parlamentare, senza prove, era un reato, ma anche che di quelle famose intercettazioni che avrebbero svelato la relazione sessuale, su cui la Guzzanti aveva costruito il suo monologo da caserma,in realtà non ci fosse alcuna traccia.
Oggi si rivive lo stesso copione, ma a parti invertite. E al posto della Guzzanti, non sul palco, ma in Parlamento, c’è un deputato dei Cinque Stelle, tal Massimo De Rosa, che durante una seduta burrascosa in commissione Giustizia si sarebbe rivolto alle parlamentari Democratiche così: «Siete arrivate qui solo perché sapete fare bene i pom…». E non parliamo di pomodori.
Le donne del Pd, capitanate da Alessandra Moretti, si sono ovviamente ribellate, annunciando querela: «Ha offeso la dignità delle donne del Pd e delle donne italiane», sottolinea la responsabile Giustizia dei Democratici Alessia Morani. Nella denuncia De Rosa viene descritto, al momento dell’insulto, come molto agitato, con un casco in mano. E vengono chiamati come testimoni, oltre che alcuni colleghi maschi del Pd, anche due deputati della Lega. Peccato che ad assistere alla scena non ci fosse la Carfagna, magari avrebbe deciso di testimoniare, di sostenere la causa delle donne del Pd, di scandalizzarsi con loro. Se le donne del Pd decidessero di chiederle scusa per quei silenzi, non sarebbe troppo tardi. È il caso di dire: se non ora, quando?
Lo show di Sabina Guzzanti che le valse la condanna