Spunta la bidonville vicino al Colosseo. L’opposizione: «Con Marino città più sporca e più povera»

9 Gen 2014 15:02 - di Redattore 92

Il Colosseo “circondato” da una parte da una sorta di discarica a cielo aperto e dall’altra da una specie di bidonville. Da anni il parco del Celio, uno spicchio di verde con vista sulla Roma antica e che degli antichi fasti ospita ad esempio la Domus Aurea, è stretto nella morsa di bivacchi e accampamenti abusivi a più riprese denunciati dai cittadini ma mai sanati. Nonostante le battaglie degli abitanti della zona e dei tanti genitori che frequentano la vicina scuola media ed elementare il Celio continua ad essere una discarica. E rifugio di disperati, molti profughi, che qui hanno trovato nella disperazione un domicilio. A denunciarlo oanche degli scatti del sito Romafaschifo, che propone da tempo immagini del degrado nella Capitale. La collinetta del Celio è emblematica: disseminata di rifiuti, abbandonati probabilmente già dalla notte dello scorso Capodanno considerato che si notano anche residui di botti esplosi, piattini di carta e bottiglie di spumante. Inoltre intorno ad alcuni alberi, poi, ci sono chiare testimonianze di bivacchi notturni e ci sono anche alcuni tronchi bruciacchiati forse testimonianza di fuochi accesi per riscaldarsi di notte e assopirsi di fronte al Colosseo illuminato. E a pochi passi inoltre dalla pedonalizzata via dei Fori Imperiali. Ora gli attivisti del sito web hanno pubblicato una photogallery con la quale denunciano il fatto che la bidonville nel parco di Colle Oppio non ha mai “sbaraccato”. Anzi. Dagli scatti si vedono panni stesi sulle inferiate, una vera tendopoli, spazzatura. «Fuochi, immondizia, un autentico enorme villaggio di tende e baracche» si legge sul loro sito scorrendo tra le tante foto-denuncia. Insomma una specie di favela tra le rovine, col ninfeo, datato età traianea, usato per lavarsi e i resti archeologici usati per stendere al biancheria, denunciando «uno sconfinato campo profughi».

«È evidente che la cura Marino sta fallendo – commenta Fabrizio Ghera, consigliere capitolino di Fratelli d’Italia – tutte le promesse sono state disattese. Anche a sinistra se ne sono resi conto. Sette mesi di questo sindaco sono stati caratterizzati da incompetenza, trasandatezza, incuria. L’unico provvedimento che la gente ricorda sono i Fori imperiali: per tre mesi ha bloccato l’amministrazione e per tre mesi ha bloccato la strada. Il risultato? Sette mesi dopo la città è più sporca, più depressa e più povera. Marino – conclude Ghera – è inadeguato a fare il sindaco di Roma e questo i cittadini lo hanno capito a loro spese».

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