Ucraina, abbattuta dagli europeisti un’altra statua di Lenin. È la quattordicesima in pochi anni
Un’altra statua di Lenin è stata abbattuta in Ucraina. Dopo quella di Kiev, fatta a pezzi da dimostranti ucraini a inizio dicembre, nella notte degli sconosciuti hanno fatto cadere al suolo un monumento al padre della Rivoluzione d’ottobre ad Andreivo-Ivanovo, nella regione di Odessa.
La protesta si attribuisce ai nazionalisti ucraini ma in realtà le motivazioni sono anche da ricercarsi nel mancato accordo con l’Unione europea, in seguito alle quali sono state effettuate violente proteste da parte degli europeisti ucraini, e sono loro che hanno abbattuto le statue di Vladimir Ilich. Molti infatti a Kiev ritengono che il mancato accordo con la Ue sia da attribuirsi a un vero e proprio diktat della Russia di Putin, che non gradirebbe un’Ucraina membro dell’Unione europea. Per questo Lenin e le sue statue sono viste come simbolo dell’oppressione di Mosca verso Kiev, non considerando il fatto che la Russia di Putin è in realtà tutto l’opposto dell’Unione Sovietica di Stalin e di quelli come lui che seguirono. Nazionalismo ed europeismo quindi si fondono nell’ostilità a Mosca, rea anche nei decenni passati – come Urss, quindi – di aver deportato milioni di ucraini e di aver introdotto nel Paese dei girasoli altrettanti russofoni. Gli ucraini, poi, a volerla dire tutta, hanno le loro ragioni per avercela con Mosca, a causa dell’Holodomor, ossia la morte per fame che il comunismo sovietico pianificò e attuò per circa sette milioni di ucraini dal 1929 al 1933. Ovvio che quindi che le statue e i simboli raffiguranti quella spietata dominazione non siano ben viste né in Ucraina né altrove. Ma il punto su cui riflettere è un altro. Negli ultimi cinque anni sono state ben dodici le statue di Lenin abbattute in Ucraina, ma i media internazionali, e in particolare europei, non ne hanno dato alcuna copertura, salvo poi denunciare rumorosamente gli ultimi due episodi, verosimilmente per strumentalizzarli contro la Russia di Putin, vera alternativa alla Ue. Per la cronaca, oggi le statue di Lenin presenti in Ucraina sono ancora cinque, di cui due addirittura erette nel 2008, in occasione del 139° anniversario della sua nascita dell’uomo politico sovietico, e ancora nel 2010 il Partito comunista ucraino ne ha persino inaugurata una a Zaporizhya dedicata al dittatore Stalin, l’artefice dell’Holodomor. Purtroppo, la furia iconoclasta delle folle ha sempre avuto la meglio sulle considerazioni storiche e politiche: così per i Buddha di Bamiyan abbattute dal talebani afghani, per quelle di Saddam Hussein in Iraq, quelle di Lenin abbattute in Bulgaria e in altri Paesi del Patto di Varsavia e così via. Gli esempi di damnatio memoriae sono migliaia, anche se per fortuna non è sempre accaduto: ad esempio, negli Stati Uniti. vi sono in tutto il Paese decine di statue di Robert Lee, e nessuno le ha mai abbattute…