Azzurri e FdI: «Il nuovo governo è schiavo dell’alta finanza, come quelli di Letta e Monti»
Il centrodestra boccia senza appello il nuovo governo targato Matteo Renzi. «Tutto cambia perché nulla cambi. Così il governo Renzi sembra una via di mezzo tra un banale rimpasto e la triste resa dei conti interna al Partito democratico». È ironica Giorgia Meloni: «Quello che vediamo sono le stesse facce, con dieci degli attuali ministri che già facevano parte della squadra di Letta e la stessa maggioranza Pd-Ncd-Sc che ha votato convintamente tutti i provvedimenti invotabile del precedente governo. Così come la scelta del nuovo ministro dell’Economia, già consulente della a Bce, della Commissione Ue e del Fmi dimostra come le scelte economiche fondamentali non cambieranno di una virgola rispetto a quelle di Monti e Letta e che continueranno a essere dettate dagli interessi delle consorterie europee e grande finanza e non da quelli del popolo italiano». Sulla stessa linea anche il presidente di Fratelli d’Italia, Ignazio La Russa: «Questo governo è un monocolore Renzi, frutto della resa dei conti all’interno del Pd. Ci si aspettavano stravolgimenti ma la montagna ha partorito il topolino. Ora vediamo se il Renzi uno o Letta due, come dir si voglia, sarà un governo di discontinuità. Noi rimaniamo convinti che si debba ridare la parola agli italiani, la sovranità deve tornare al popolo». Dal canto suo, il senatore di Forza Italia, Maurizio Gasparri, ha osservato che «a parte l’eterodirezione delle politiche economiche da parte delle solite tecnocrazie che ci hanno portato al disastro – questo significa la scelta dettata dall’esterno al governo nel dicastero chiave – risalta la cancellazione del Sud, del tutto privo di rappresentanza. Non ci sono ministri meridionali. Renzi ha fatto la secessione. Alfano è un esponente di tipo nazionale e Lanzetta è irrilevante nonostante la probabile buona volontà. Addio Sud». Per Mariastella Gelmini: «La discontinuità non sta solo nella presenza di giovani e donne ma nella capacità di affrontare temi forti in tempi rapidi su questioni come taglio della spesa e pressione fiscale. Renzi non eletto dagli italiani è un’anomalia grave che permane – ha sottolineato – e che lo responsabilizza ancora di più. Dovrà dimostrare di essere capace non solo della staffetta con Letta ma anche di definire le priorità, di tranquillizzare i mercati e andare in Europa a rinegoziare i vincoli». Forza Italia, ha concluso, «farà un’opposizione senza sconti, ferma ma nell’interesse dell’Italia».