Campidoglio nella bufera, lo scontro interno si trasforma in un inferno. E il sindaco trema
È da un bel po’ che il Pd ha abbandonato Marino, ma ora il Campidoglio, per il sindaco, si sta trasformando in un inferno poco rosa e molto rosso. I “democratici” non riescono a digerire nulla dell’Ignazio, neppure le conferenze stampa sui tombini (visto che poi, alla prima alluvione, Roma è sprofondata). Ma non sono solo voci di corridoio, le conferme arrivano dai fatti. Due gli episodi-principe: le dimissioni di Enzo Foschi dal ruolo di capo segreteria e le assenze di oggi alla riunione di maggioranza e dei municipi in Campidoglio. La più eclatante delle quali è stata quella di Mirko Coratti. Un’assenza che non è passata di certo inosservata e che ha provocato malumori. «Ufficialmente non abbiamo commentato l’assenza di Coratti – ha detto la presidente del VII municipio Susi Fantino – ma certamente l’abbiamo notata tutti. È chiaro che se manca il presidente del consiglio si nota. Sinceramente non so perché non ci sia, forse è come nel film di Moretti… ma credo che l’unica giustificazione sia l’influenza». A denti stretti Dario Nenni, capogruppo del Pd, ha osservato: «Coratti non c’è non so i motivi ma non manca solo lui». Un’assenza che non è sfuggita neanche ai giornalisti. Il sindaco inizialmente ha minimizzato: «Ho visto anche io che c’era qualche assente, forse conviene che la prossima volta mettiamo in streaming, così chi non se la sente di muoversi da casa il sabato non viene ma non si perde un incontro così ricco». Ma poi incalzato ancora da una giornalista ha risposto: «Io non ho nessun commento da fare. Magari è andato a giocare a calcetto con i figli… ». Lui, Mirko Coratti, ha subito replicato: «Imprevisti ed urgenti problemi di famiglia hanno impedito la mia partecipazione alla riunione di maggioranza in Campidoglio, cui fino a ieri sera avevo dato la mia adesione». Poi, però, si è tolto un sassolino dalle scarpe: «Sono dell’avviso che i confronti sono sempre utili a migliorare il lavoro di una macchina complessa come quella capitolina. Tuttavia sono convinto che alle riunioni debbano seguire i provvedimenti e gli atti concreti attesi dalla città». Lo scontro è palese. I giornali ci ricamano subito sopra. Sul web corre la notizia che Marino, sconfortato dalle beghe all’interno della sua maggioranza, si è confessato con Gianni Alemanno. Ma l’ex-sindaco ha smontato le ricostruzioni: «Vedo che anche dopo la fine del mio mandato continua la cattiva pratica di inventare ricostruzioni giornalistiche prive di fondamento anche su normali incontri fra due rappresentati delle istituzioni. Il sindaco Marino ha ben altri problemi che – ha detto – raccontare al sottoscritto le difficoltà della sua maggioranza. Difficoltà che peraltro sono rese fin troppo evidenti dalle dimissioni di Enzo Foschi e dalle assenze alla riunione di maggioranza».