Casini come il figliol prodigo: addio al sogno del terzo polo, torno nel centrodestra
Marcia indietro di Pier Ferdinando Casini, che dice addio al progetto centrista e terzopolista. «La sera delle elezioni ci siamo accorti che il nostro terzo polo era evaporato. Anzi, l’aveva fatto Beppe Grillo», ha detto il leader dell’Udc in un’intervista a Repubblica. Proprio l’avvento di un «populismo anti-europeo e anti-istituzionale, che mette a soqquadro il Parlamento e attacca in maniera dissennata il capo dello Stato», per Casini chiama «le forze responsabili – centrodestra e centrosinistra – a serrare le file». In questo contesto, «l’unico antidoto allo sfascismo è l’accordo fra Renzi e Berlusconi» per le riforme. «A noi moderati – ha aggiunto Casini – spetta il compito di lavorare sullo schema del Ppe» con il Nuovo Centrodestra e Forza Italia. Con gli Alfano, i Toti, i Fitto, ma anche con Silvio Berlusconi. «Le divaricazioni drammatiche che ci sono state non possono essere ricomposte con una battuta, ma con un dibattito politico serio», ha detto Casini. Il ripensamento del leader centrista è stato salutato con favore tanto da Forza Italia quanto dal Nuovo centrodestra. «È positivo che riconosca, seppur con ritardo che, per battere il centrosinistra e chi pensa solo di distruggere le istituzioni senza proporre alternative valide e credibili, bisogna stare uniti nel centrodestra», ha detto il senatore azzurro Altero Matteoli, per il quale Casini «con intelligenza politica fa una scelta di campo lungimirante e giusta». Per il Ncd è stato Angelino Alfano a dirgli «di cuore un bentornato». «Adesso – ha aggiunto – dobbiamo tutti insieme lavorare per un più forte raccordo delle forze popolari e alternative alla sinistra». Spiazzati, invece, gli altri centristi, ancora indisponibili ad accettare il fallimento del loro progetto. «Crediamo che esistano ancora una ragione e una prospettiva politica per un centro democratico», ha detto il vicepresidente di Centro Democratico Pino Pisicchio, mentre da parte di Scelta Civica c’è stato un tentativo di minimizzare. «Quella di Casini non è una novità», ha detto Linda Lanzillotta, preoccupandosi però di arginare le perdite. «Aspettiamo di sapere dai nostri amici Dellai, Marazziti, Olivero se la loro cultura politica abbia qualcosa a che fare con questo centro destra», ha aggiunto la Lanzillotta, alla quale Oliviero e Dellai hanno risposto che «per ora» restano dove sono.