Crocetta e Zingaretti in caduta libera nei consensi (nonostante la stampa amica)
Sono in due a pari merito i governatori più apprezzati dagli italiani: Enrico Rossi (Toscana – Pd) e Luca Zaia (Veneto – Lega Nord) con una percentuale di gradimento pari al 57,5% sono infatti i presidenti di Regione più amati d’Italia nel quarto quadrimestre 2013. Rossi conferma la posizione che aveva nei tre mesi precedenti, mentre Zaia migliora la sua posizione (era terzo nel terzo trimestre). Subito dopo di loro si piazza Stefano Caldoro (Campania – Forza Italia) che con il 55,6% del gradimento passa dalla quarta posizione del terzo trimestre alla terza del quarto. Questi i dati che emergono dall’indagine Monitoregione dell’istituto di ricerca Datamedia sull’apprezzamento dei governatori di Regione per il quarto trimestre del 2013, da cui risulta che gli unici governatori che vengono rilevati in crescita d’apprezzamento sono Stefano Caldoro con un +2,4% e Debora Serracchiani +1,1%. La perdita di consensi maggiore si registra invece per Rosario Crocetta -4,3%, Nicola Zingaretti -3,8% e Giovanni Chiodi -3,2%. Mentre il governatore abruzzese è al centro di una vicenda mediatica che ne ha comprensibilmente danneggiato l’immagine, i governatori della Sicilia e del Lazio sono presentati dai media come i campioni della buona amministrazione della sinistra. Una curiosa contraddizione, visto che l’opinione degli elettori non collima con quella dei giornali. «Bisogna vedere quali sono i parametri di riferimento – si difende Crocetta – io ho avuto un incremento di circa il 6% in termini di voti, e mi bastaì». Chi ha buone ragioni per esultare è Caldoro. «Ricevere l’apprezzamento dei cittadini per quello che fai è uno stimolo a fare sempre meglio, e qui al Sud è sicuramente più difficile»’. Così il presidente della Regione Campania commenta i dati che lo vedono al primo posto assoluto in termini di crescita, con un + 2,4%, ed al terzo posto generale rispetto alla quarta posizione occupata nel rilevamento precedente. «Abbiamo, con la squadra di governo, con il Consiglio, preso la direzione giusta. Bisogna fare di più e serve, partendo dalle Regioni, più coraggio per cambiare», conclude Caldoro.