Csm, i laici di centrodestra si muovono per evitare che il giudice tifoso di Prodi valuti il Cav
“Il Csm apra una pratica sul caso del giudice Nicola Russo”. Il presidente del collegio del processo a carico di Berlusconi sulla compravendita dei senatori, che ha segnalato di aver fatto parte di un comitato che sosteneva la candidatura a premier di Romano Prodi, è nel mirino dei membri laici di centrodestra che compongono il Consiglio superiore della magistratura. «C’è l’evidente necessità, per il Csm, di approfondire la vicenda e di poter disporre allo scopo dei necessari elementi d’informazione», scrivono nella richiesta l’intero gruppo (ad eccezione di Annibale Marini, per il suo ruolo di presidente della Prima Commissione). Il tutto “in considerazione della particolare delicatezza della vicenda processuale sottostante e anche a salvaguardia della serenità del collegio giudicante”. Nicola Russo aveva segnalato al presidente del Tribunale di Napoli di aver fatto parte 19 anni fa di un comitato che sosteneva la candidatura a premier di Romano Prodi. La segnalazione da parte di Russo è stata fatta perché si valutasse la sussistenza di eventuali motivi di opportunità tali da determinare l’astensione del magistrato. Il presidente del Tribunale di Napoli Carlo Alemi ha escluso l’astensione proprio in considerazione del fatto che all’epoca, nel 1995, Russo non era magistrato. Russo attualmente presiede il collegio della prima sezione dove Berlusconi è imputato di corruzione per aver indotto, in cambio di soldi, l’ex senatore De Gregorio a cambiare schieramento favorendo la caduta del governo.