Di Renzi ci raccontano pure come respira. Ma nessuno “svela” se ha preso ordini dalla Merkel
Passo dopo passo, respiro dopo respiro, ma che belle scarpe, la cravatta è intonata, si è seduto in treno, ha messo la mano sulla bocca, sta pensando, si sta rilassando. È andato in onda Tutto Renzi minuto per minuto, anche se non c’erano le storiche voci di Sandro Ciotti ed Enrico Ameri. È il suo giorno, i cronisti lo seguono ovunque, quindi è normale che sia così. Ma la verità – e basta dare un’occhiata ai giornali degli ultimi mesi – tutto questo accade da tempo, non c’è stato giorno che le testate di ogni ordine e grado non abbiano raccontato la vita di Renzi in ogni suo attimo, non importa se fuggente o meno. In sostanza, gli hanno tirato la volata, come fecero con Monti, scongiuri a parte. A differenza dei “giorni importanti” di altri leader – sarebbe superfluo dire quali – le cronache non sono sobrie, qualsiasi giornale vicino alla sinistra tende a usare toni entusiastici, ci sono titoli che raccontano di un Renzi «emozionato», c’è chi ha visto nei suoi occhi un «decisionismo» mai notato prima. E si vanno a scavare tutti i dettagli anche familiari, sfiorando il gossip, pur di incoronare il nuovo sovrano della sinistra nostrana. Fa notizia l’intervista alla moglie Agnese, che fa sapere che «il figlio più grande quasi lo prende un po’ in giro, ci scherza su, gli altri devono ancora capire di cosa si tratta». E allora? «Allora devo spiegare loro che il babbo va a fare una grande cosa per tanti altri ragazzi e bambini come loro», una sorta di Babbo Natale che, come si sa, arriva solo una volta nell’arco di dodici mesi. Ragion per cui, «se lo vedranno meno capiranno che sta facendo, spera, del bene per tanti». Un’altra storica notizia, di quelle che non si possono ignorare, riguarda l’arrivo di Renzi al Senato. Che cosa sarà mai accaduto? Passando dall’ingresso di San Luigi dei Francesi, ad accoglierlo trova un assistente parlamentare con il suo stesso nome che gli mostra il tesserino per far notare il caso di omonimia. Roba da fuochi d’artificio e brindisi per tutta la notte. A passare (volutamente) quasi inosservate sono le parole del portavoce della Cancelliera: «Cosa pensa la Cancelliera di Renzi dopo il loro incontro a Berlino? Quello fu un colloquio riservato…». Già, meglio non parlarne, qualcuno potrebbe pensare che il buon Matteo è andato a prendere ordini dalla Merkel. E si sa, a parlar male si fa peccato ma spesso ci si azzecca.