La confessione di Balotelli “neo-papà” divide gli italiani: goal o autogoal?
SuperMario ha capitolato. A suo modo, da “campione degli eccessi”. Dopo quattordici mesi Balotelli ha ammesso di essere il papà della piccola Pia data alla luce dalla prosperosa Raffaella Fico il 5 dicembre 2012. Prima dei risultati del Dna previsti per maggio, ieri l’attaccante del Milan ha affidato a un tenero cinguettìo l’ammissione di paternità per la quale la bella show girl ha mobilitato i media di tutto il mondo.«Finalmente la verità. Pia, dolce bimba mia!!! Il tuo papà”. Nel tweet, rigorosamente in inglese, papà (your DAD) è scritto tutto maiuscolo accompagnato da un emoticon con la faccetta felice. Troppo tardi? Il popolo della rete torna a dividersi tra condanne sarcastiche e solidarietà. Lo statuario Mario, che finora ha visto la piccola soltanto in foto sulle copertine dei rotocalchi, grazie al pressing della neo-mamma a caccia di riflettori, per più di un anno ha fatto melina. Seccato dall’eccessiva pubblicizzazione di un fatto privato (dalle «cazzate», come le ha definite su facebook, scritte per mesi da chi non conosce le cose), Balotelli ha sempre seguito la linea iniziale: non so chi sia il padre, se dovessi essere io mi assumerò le responsabilità fino in fondo, lui che ha vissuto sulla sua pelle il dramma di un’infanzia difficile conclusasi con il lieto fine dell’affidamento a mamma e papà Balotelli. Il giallo sulla piccola Pia (che somiglia incredibilmente al papà) va ad aggiungersi al fiume di polemiche che hanno visto Balotelli processato e osannato come icona della prima generazione dei naturalizzati italiani, troppo spesso strattonato dalle strumentalizzazioni del politicamente corretto e del gossip. La bella Raffaella c’ha messo del suo per spettacolarizzare la vicenda fino a trascinare il campione in tribunale, dopo aver annunciato al mondo la gravidanza (come una medaglia da esibire) facendosi fotografare con il pancione e rilasciando interviste-fiume per accusare l’ex compagno di averla abbandonata («è un irresponsabile, non si è interessato a noi»). Sul caso risolto gli italiani tornano a diversi. “Ora bisognerà vedere se Pia riconosca Balotelli come padre” è uno dei commenti su Twitter, “non sono padre, ma penso che invece di fare lo scemo poteva godersi il primo anno di sua figlia”, ma anche “è il più bel gol di Balotelli”. I fan più sfegatati tirano un sospiro di sollievo pensando alla riconquistata serenità di Mario, un segnale anche per Cesare Prandelli che punta su di lui per i Mondiali in Brasile. Padre distratto? Genitore inconsapevole? Un dato è certo: è difficile sostenere che la show girl abbia agito esclusivamente per il bene della piccola e non per autopromuoversi approfittano della notorietà dell’ex compagno. Se al posto di uno dei cento uomini più influenti al mondo (nella classifica di Time) ci fosse stato un anonimo compagno di scuola, la battaglia (sacrosanta) per dare un nome e in cognome al padre di Pia sarebbe stata condotta con più… sobrietà, magari a riflettori spenti. Parlano da sole le fotografie che ritraggono la piccola con i capelli rasati e un pallone in mano. Che pena.