Maltempo, tre milioni di danni a Roma. Massima allerta in sei regioni, allarme valanghe in Veneto
Come da copione ancora una volta l’Italia è stata messa in ginocchio da un’ondata di maltempo. Le previsioni dicono che fino a martedì il nostro Paese sarà stretto nella morsa della pioggia della neve e del vento. Nelle prossime ventiquattr’ore la Protezione civile ha emesso bollettini di massima allerta per rischio idraulico e idrogeologico in sei regioni: Friuli-Venezia Giulia, Veneto, Emilia Romagna, Calabria, Basilicata e Puglia. Ma l’attenzione è alta praticamente su tutto il territorio nazionale. La pioggia ha dato una tregua a Roma nelle ultime ore, dopo le fortissime precipitazioni di ieri che hanno provocato il caos in città con allagamenti e blocchi del traffico. Il livello del Tevere é salito durante la notte, passando dagli 11,57 metri di ieri ai 12,74 alla stazione di rilevamento di Ripetta, nel centro storico, alle ore 12.15. Stamani alle ore 5 era a 12,55 metri. Si resta lontani dal livello d’allarme, viene precisato, che é fissato intorno a 14-15 metri, ma ha tracimato per circa 200 metri tra il ponte Duca d’Aosta e il lungotevere della Vittoria, invadendo la pista ciclabile. La Protezione civile ha un presidio fisso a Ripetta anche per la vicinanza al fiume dell’ospedale Fatebenenefratelli sull’Isola Tiberina, che ha alcuni reparti sotterranei. Sotto osservazione anche il fiume Aniene, che a mezzogiorno era a 9,33 metri alla stazione di rilevamento di Ponte Salario. Ed è esondato rompendo gli argini nella zona di Magliano Sabina, nel Reatino. La zona più colpita è quella di Alboreto, con 70 persone rimaste isolate. Ha rotto gli argini in Ciociaria e ad Agosta, vicino a Subiaco, in provincia di Roma. Straripato anche il fiume Liri nelle campagne di Sora, nel Frusinate. E a Roma si contano i primi danni. Seconda una stima fatta dalla Confcommercio per i negozi, i magazzini e in genere le attività commerciali, danni dal maltempo per circa 800mila euro su una settantina di locali a Ostia e per circa tre milioni a Roma Nord e a Roma Tiburtina. Il Comune di Fiumicino chiederà lo stato di calamità naturale. In Toscana particolare preoccupazione ha suscitato l’Arno nel Pisano, anche se nelle ultimissime ore la situazione è un po’ migliorata. Nottata tutto sommato tranquilla anche a San Miniato dove ieri il Comune aveva deciso l’evacuazione cautelativa di oltre mille persone dalla frazione di Roffia in seguito al rischio di esondazione dell’Arno dopo l’innalzamento del livello del bacino remiero. È infine tornata la normalità a Pisa dopo la grande paura: le paratie sono ancora collocate sulle sponde dell’Arno nel centro storico ma il livello del fiume si è sensibilmente abbassato. La giunta regionale della Toscana nella seduta di lunedì approverà anche una legge per dare un sostegno immediato alle popolazioni colpite. Mentre il ministro il ministro per la Ricerca Maria Chiara Carrozza incontrando il sindaco di Volterra Marco Buselli durante il sopralluogo in piazzetta dei Fornelli dove sono crollati, a causa del maltempo, circa 30 metri di mura medievali ha assicurato che «il governo metterà a disposizione risorse per il ripristino delle mura». A Venezia acqua alta e la punta massima di previsione di marea è di 120 centimetri. In Veneto il pericolo valanghe è molto forte. Livigno, in Alta Valtellina, è isolata dal resto dell’Italia. Da alcune settimane, infatti, è chiuso il passo della Forcola e da ieri anche quello del Foscagno. Le forti nevicate hanno causato due vittime nel Tirolo orientale. A Innervillgraten un uomo di 53 anni è stato travolto e ucciso da una valanga, mentre liberava una strada dalla neve con una pala meccanica. A Thurn un trentottenne è stato trascinato via da un torrente, mentre stava rimuovendo una diga di neve. Dal Nord al Sud. Vento forte e pioggia hanno colpito gran parte della Calabria, dove si registrano diversi interventi dei vigili del fuoco per tegole divelte ed alberi caduti.