Migliaia di volontari e 700 seggi aperti: al via le primarie di FdI. Marsilio: «Vince la partecipazione»

22 Feb 2014 11:10 - di Valeria Gelsi

Dal primo mattino Marco Marsilio è al Comitato nazionale di Fratelli d’Italia. È lì a coordinare quella che chiama «l’unità di crisi» per le primarie del movimento, che oggi e domani daranno a militanti, iscritti, simpatizzanti e a tutti gli italiani che vorranno una possibilità di autentica partecipazione alla vita politica del partito e del Paese. Non si scelgono solo la leadership, che vede la candidatura unica di Giorgia Meloni, e, in vista del congresso di Fiuggi del 7 e 8 marzo, i grandi elettori. Si scelgono anche simbolo e punti del programma. Con Marsilio, portavoce dei “costituenti” del Lazio, che oggi fa da terminale per tutta Italia, ci sono una decina di volontari. Dalle nove non fanno che rispondere al telefono per dare supporto a chi chiama dal territorio. «Stiamo assistendo – spiega Marsilio – decine di presidenti di seggio che hanno poca pratica con i sistemi informatici». La macchina è informatizzata, ma va rodata, visto che queste primarie sono il primo esperimento nel loro genere. C’è qualche intoppo, da qualche parte si registra «qualche malfunzionamento del sistema, che speriamo di risolvere nel giro di pochissimo», ma l’umore è alto e si capisce perché: le primarie stanno prendendo il via e anche le telefonate per porre rimedio agli imprevisti sono un segno della vitalità dell’appuntamento. I volontari, come per l’«unità di crisi» romana, sono il cuore e il motore di queste prime fasi. Poi la scena passerà ai votanti, ai cittadini, i veri protagonisti per cui queste consultazioni sono state volute e pensate. Ma, in attesa di poter fare un bilancio sulla loro partecipazione, Fratelli d’Italia può registrare serenamente il primo successo: «Diverse migliaia di persone coinvolte», riferisce Marsilio, parlando di «una bella palestra di partecipazione, entusiasmo, passione». Numeri esatti sono difficili da calcolare, ma considerando che in tutta Italia ci sono più di 700 seggi aperti, che per ogni seggio ci sono almeno tre, quattro volontari tra presidente e scrutatori, che sulle due giornate ci saranno delle turnazioni, si può stimare che siano coinvolte «almeno 4-5mila persone». C’è poi il capitolo candidati a grandi elettori. «Sono tre, quattromila e – chiarisce Marsilio – girano per la campagna elettorale». Fratelli d’Italia, dunque, mette in campo uno «sforzo organizzativo enorme, considerate anche le dimensioni del movimento». «Nel nostro mondo – prosegue l’esponente di FdI – è un unicum, siamo i primi a sperimentare su larga scala un meccanismo delle primarie di questo tipo. Ma quello che sta avvenendo è la dimostrazione che se si vuole si può fare, che non c’è niente che impedisca di fare di questo metodo una buona pratica per la selezione della classe dirigente e per il rapporto con l’elettorato». «Noi – sottolinea ancora Marsilio – non chiediamo solo di eleggere la classe dirigente. Chiediamo anche un voto sul simbolo e sottoponiamo agli elettori dieci quesiti su altrettanti punti programmatici, facciamo una specie di referendum interno. Tutto questo fa sì che i nostri sostenitori siano artefici diretti della linea politica. Non un gregge che segue il grande capo, ma un popolo che si confronta con la propria classe dirigente, la quale a sua volta è frutto di una scelta dal basso». Marsilio non si vuole sbilanciare sulla partecipazione. «Abbiamo avuto una buona risposta, ma tireremo le somme quando sarà il momento», dice, ma dalle sue parole è chiaro che per lui, comunque andranno le cose, sarà un successo. «Questo è un esperimento, ma è anche una base di partenza, un fatto positivo di per sé. Si sta creando grande partecipazione. Abbiamo città con decine e decine di candidati, che girano per farsi conoscere. Si parla di politica con la gente e la gente parla di politica. Abbiamo introdotto un meccanismo di confronto orizzontale in ogni tessuto, di partecipazione autentica. Quando le persone sono in prima fila, cambia tutto il rapporto con la politica e questo – conclude l’esponente di FdI – è uno dei principali obiettivi delle primarie».

 

 

 

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