Sardegna, sei candidati alla carica di governatore. L’uscente Cappellacci lancia la “zona franca”
Sono sei i candidati per un posto da governatore in Sardegna: cinque uomini e una donna. In campo le coalizioni di centrodestra (Ugo Cappellacci), centrosinistra (Francesco Pigliaru), indipendentisti (Fronte indipendentista Unidu), Movimento Zona Franca (Gigi Sanna) e due outsider (Mauro Pili e Michela Murgia). Ugo Cappellacci è il governatore uscente. Nato a Cagliari il 27 novembre del 1960 è commercialista. Ex assessore regionale della Programmazione con la Giunta di Italo Masala, nel 2009 è stato eletto con il 51,88% dei consensi, battendo l’avversario del centrosinistra Renato Soru. È sostenuto da una coalizione di sette liste: Forza Italia, Udc, Riformatori, Fratelli D’Italia, Psd’Az, Uds e Zona Franca Randaccio. Francesco Pigliaru, è nato a Sassari il 13 maggio 1954 e insegna Economia all’università di Cagliari. Ex direttore del Centro ricerche economiche Nord Sud, é stato assessore della Programmazione nella Giunta di Renato Soru dal 2004 al 2006, quando si è dimesso. È stato messo candidato governatore dopo il passo indietro di Francesca Barracciu, la vincitrice delle primarie costretta al ritiro per il suo coinvolgimento nello scandalo sui fondi ai gruppi consiliari. Pigliaru é sostenuto da undici liste: Pd, Sel, Centro Democratico, Partito dei Sardi, La Base, Rossomori, Sinistra sarda (Pdci e Rifondazione), Upc, Irs, Idv-Verdi e Psi. Pier Franco Devias é il filosofo nuorese, indipendentista ora candidato con il Fronte Indipendentista Unidu. Nato il 30 aprile 1974, é il più giovane tra i sei aspiranti governatore. Michela Murgia é la prima candidata donna alla presidenza della Regione. Nata il 3 giugno del 1972 a Cabras, ha vinto il Premio Campiello con Accabadora nel 2010. Leader della coalizione Sardegna Possibile, é sostenuta da tre liste: Comunidades, Gentes e ProgRes. Mauro Pili é nato a Carbonia il 16 ottobre del 1966. Già presidente della Regione nel 1999, si ripresenta per la terza volta alle regionali, dopo la sconfitta con Soru nel 2004, quando tentò il bis. Abbandonati i colori di Forza Italia anche in Parlamento, Pili é sostenuto dalla coalizione del Popolo Sardo di cui fanno parte le liste Unidos, Mauro Pili presidente, Fortza Paris e Soberania. Gigi Sanna é nato ad Abbasanta l’8 novembre 1939. Dopo ventisei anni da insegnante di latino e greco al liceo classico De Castro di Oristano era con il centrodestra nella battaglia per l’istituzione della zona franca integrale in Sardegna. Dopo la scissione interna al movimento, Sanna é stato scelto come candidato del Movimento Zona Franca. «La zona franca in Sardegna può essere l’idea giusta perché l’isola elimini quel ritardo in partenza con le altre regioni legato al costo dell’energia e alla geografia», ha detto infatti il presidente di Fratelli d’Italia Guido Crosetto, che ha “sponsorizzato” il cavallo di battaglia del candidato presidente Cappellacci, in un incontro con candidati ed elettori a Cagliari insieme al leader regionale del partito, Antonello Liori. «Mi sembra l’unico territorio italiano – ha ribadito Crosetto – in cui questa esigenza sia legittima. Lo scenario generale non è facile, ma se una speranza esiste perché non crederci e provare a farla diventare realtà?». Sulla questione delle spinte indipendentiste, Crosetto pensa che «Non è questa la soluzione, anche perché l’indipendentismo dove si ferma? L’ho sempre detto alla Lega: ci sarà sempre una spinta ulteriore, anche nello stesso nord, a una divisione tra territori più ricchi che vorrebbero stare da soli». Quindi sarà in Sardegna che Matteo Renzi si gioca la sua prima partita elettorale da segretario del Pd. Le fibrillazioni per un possibile nuovo inquilino a Palazzo Chigi e l’asse Renzi-Berlusconi sulla legge elettorale, fanno dell’Isola un test nazionale dopo le grandi manovre di questi ultimi giorni a Roma. Domenica prossima sono chiamati al voto per la scelta del governatore e il rinnovo del Consiglio regionale 1.479.284 elettori, suddivisi nelle 1.836 sezioni che rimarranno aperte solo domenica dalle 6.30 alle 22. Lo spoglio a partire dalle 7 di lunedì 17. Berlusconi e Renzi su queste elezioni ci hanno messo la faccia, convinti entrambi di poter vincere. Entrambi sono arrivati in Sardegna per tirare la volata ai propri candidati. Per tutti la vittoria é in salita e il rischio ingovernabilità dietro l’angolo. La nuova legge elettorale sarda prevede un premio di maggioranza risicato (55% dei seggi) se il vincitore raggiunge almeno il 25% dei consensi. Inoltre su 60 posti disponibili in Consiglio, per i quali corrono 1.496 aspiranti in 27 liste, la maggioranza piena (se il vincitore conquisterà il 40% dei consensi) é di 36 seggi.